
Stile e contenuto
Ma secondo voi cosa conta di più, l’idea o il modo in cui si racconta una storia?
Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.
Ma secondo voi cosa conta di più, l’idea o il modo in cui si racconta una storia?
Oggi Fëdor Dostoevskij avrebbe duecento anni e molto probabilmente non sarebbe di buon umore!
Durante la stesura di un romanzo l’autore sarà chiamato a interpretare due ruoli contemporaneamente: quello dello scrittore (che scrive) e quello dell’editor (che corregge). Vediamo come.
Per scrivere un buon romanzo ci vogliono di solito tre cose: una trama forte, un personaggio protagonista che resta in mente, una voce dell’autore ben intonata.
Oggi, cari amici neo-scrittori, torniamo un momento ai criteri di scelta del genere narrativo per il nostro romanzo, per il romanzo che stiamo scrivendo, o abbiamo in mente di scrivere prima o poi.
Oggi parleremo di precisione nella scrittura. E ci chiederemo quando la precisione diventa imprecisione.
Lo scrittore è un egocentrico per definizione, sennò non farebbe lo scrittore!
Le battute ironiche, comiche non vanno mai spiegate, perché a spiegarle perderebbero la loro efficacia e perderebbero il loro senso
Evitate in ogni modo la prosa burocratica, mi sa che già lo abbiamo detto da qualche parte, una delle peggiori insidie dello scrivere non solo narrativo.
Ma, perché scrivere un romanzo autobiografico, di autofiction o un memoir? A che serve?
Uno sguardo su Roma non banale, d’artista, sghembo, mai convenzionale, fra de Chirico e Fellini e altro.
Un incontro che si snoda tra lanci di dadi, scrittura e destino, vite di scrittori e influenze impreviste. Perché il caso gioca un ruolo decisivo nella vita ma pure nei romanzi.
Scuola di scrittura creativa. Accompagniamo un autore dai primi passi fino alla pubblicazione, valutiamo racconti e romanzi, organizziamo laboratori per film maker e giornalisti digitali.
E ti stiamo aspettando.
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