Esiste anche una “scrittura terapeutica” sapete? Molti malati di depressione vengono incoraggiati dagli psicoterapeuti a scrivere su di sé, sui propri ricordi dolorosi, sulla propria malattia, sui sogni in forma di confessione. Ecco, la letteratura, se bene indirizzata, può assolvere pure questo scopo. Anche nella mia vita la scrittura ha svolto una funzione terapeutica in varie occasioni, l’ho raccontato in due o tre romanzi. Anche io ho frequentato a lungo un terapeuta freudiano in costose sedute settimanali. Solo che lui non doveva certo incoraggiarmi alla scrittura! Non parlavamo d’altro che della mia scrittura, e divenne anche personaggio di un paio di libri che andavo scrivendo, poveretto! Un professionista in gamba, colto, appassionato, mi ha rivelato tanto di me stesso e del mondo… Insomma, scrittura e analisi sono sempre andate a braccetto, che cosa sono i romanzi se non delle radiografie di noi stessi come siamo dentro?
“Come arcipelaghi” di Caterina Perali (Neo. edizioni)
Senza pretendere di dare risposte, il romanzo racconta un frammento delle storie di alcune donne e delle loro famiglie elettive, i loro legami forti e la loro presenza reciproca nei momenti più importanti dell’esistenza.