L’ispirazione

Andrea Carraro oggi ci fornisce una definizione del termine "Ispirazione". Che cos'è? Esiste l'ispirazione per un artista, per uno scrittore, per un romanziere?

Che cos’è l’ispirazione? Bella questione che forse finora abbiamo solo sfiorato qua e là.

Esiste l’ispirazione per un artista, per uno scrittore, per un romanziere? Intanto diciamo che il termine latino inspiratio rinvia all’esperienza religiosa del soffio di Dio, e per estensione all’idea del poeta illuminato da un alito divino, ma non la sento molto mia; e nemmeno mi appartiene, o mi assomiglia, l’idea idealistica romantica che vede l’artista, il genio rapito da forze sovraumane o simili… No, provo a esporvi il mio punto di vista, che è orgogliosamente empirico e concreto.

Direi così.

Ci sono alcune questioni che non si esauriscono in un epigramma satirico, per quanto ispirato e concentrato, e nemmeno in un dialoghetto ironico didattico-didascalico-platonico, di quelli che ogni tanto scriviamo su queste colonne, ma prendono spazio senza che tu lo voglia, a poco a poco, nel tuo immaginario, nei suoi sogni, nei tuoi discorsi con gli altri, presentandosi spesso in forma dialettica, e morale, in personaggi, in destini.

Ecco quegli argomenti, quelle questioni, prima o poi trovano la forma del racconto lungo o del romanzo, che tu lo voglia o meno, per me l’ispirazione è questo. Qualcosa che assomiglia all’ossessione.

Ragionate su questo spunto e provate, se volete, se ve la sentite, a scrivere che cosa è per voi l’ispirazione. Se poi vi venisse un racconto su questo, beh, sarebbe il massimo! Ma non lo pretendiamo.

Alla prossima.

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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