Gabriel García Márquez e il ladro ammazzato
La prima volta che Gabriel García Márquez vide un morto, un ladro ucciso dalla donna che aveva cercato di derubare.
Passeggiare nella neve
Dopo così tanti anni, le sembrava di sentire l’odore di legna bruciata che si spandeva per le strade del paese, il soffio gelido del vento e il suono delle campane.
Virginia Woolf e l’ultima lettera
Virginia posò la penna sul tavolino e ripiegò con cura la lettera indirizzata a Leonard, suo marito, poi aprì di nuovo il foglio e vergò in fretta la data, 24 marzo 1941.
Oriana Fallaci e l’Alieno
A prima vista sembrava una pallina di marmo dall’aspetto innocuo, e invece era il carcinoma che le avevano appena asportato dal seno.
Giuseppe Rovani e l’ultimo saluto
Era una fredda mattina di gennaio del 1874, non era passato neanche un anno dalle esequie monumentali di Manzoni e Milano si preparava a salutare Giuseppe Rovani, scrittore scapigliato e gran viveur appena spirato, a cinquantuno anni, nella Casa di
Karen Blixen torna a casa
Nella casa di famiglia dove si rintana a leccarsi le ferite, Karen porta con sé i tramonti fiammeggianti sulla savana, l’odore penetrante della sua piantagione di caffè, i luoghi dell’amore con Denis.
Capuana e lo spirito di Foscolo
Mentre di giorno scriveva di marchesi decaduti e giovinette sedotte e abbandonate, di notte guidava sedute spiritiche, in cerca di fantasmi del passato.
Moravia al sole
Con gli occhi chiusi e steso al sole delle Dolomiti, Alberto Pincherle, diciassette anni, pensava a come la sua monotona vita da malato fosse cambiata da un giorno all’altro.
Umberto e Lina
Al posto di Poli, il cognome del padre che se ne era andato prima che lui nascesse, ora si chiamava Saba, che in ebraico significa “pane”.
Ernest, Gertrude e la generazione perduta
Hemingway lasciò la casa di Gertrude Stein che erano quasi le otto, l’ora in cui i camerieri dei bistrot sulla Rue de Fleurus accendevano i lumi e sistemavano i tavolini per la sera.