Si parla spesso di scrittura femminile e scrittura maschile; ma qual è il cuore della questione?
C’è un sentire, che è differente e va raccontato in modo che la scrittura arrivi. I personaggi femminili indimenticabili hanno una caratteristica in comune: una ricchezza, una completezza che li rende vivi, forti nella loro fragilità e viceversa. Hanno un temperamento che racchiude componenti sia maschili che femminili, ed è in questo la loro potenza narrativa. Pensiamo, per esempio, ad Anna Karenina. C’è un grosso equivoco che la riguarda, dato da una lettura spesso semplicistica del romanzo di Tolstoj: non è la storia di una donna fedifraga che lascia il marito, il punto è più complesso. Suo marito, infatti, le dà la possibilità di fare ciò che vuole, portare avanti la sua relazione all’unica condizione di non dare scandalo, non chiedere il divorzio. Lei avrebbe potuto accomodarsi in una situazione del genere, che le avrebbe permesso di continuare la vita senza perdere nulla, ma la rifiuta. Lei vuole vivere la sua passione per Vronskij alla luce del sole, ed è per questo che tutti la condannano, è questo a ucciderla, dopo che le hanno sottratto il figlio e l’hanno costretta ad andare via dalla Russia. Ne fanno, in pratica, una zingara di lusso che viaggia senza pace accanto al suo amante, con il quale il rapporto si logora.
Anna Karenina ha in definitiva un coraggio estremo, idealmente impensabile per una donna come lei.
La ricchezza, però, va dosata bene, va gestita con misura per evitare che il meccanismo narrativo si ingolfi. Per evitare prolissità, sarebbe bene considerare che in media, di otto righe scritte, cinque andranno eliminate. Che è un po’ quello che intendeva Coco Chanel quando suggeriva, un attimo prima di uscire, di guardarsi allo specchio e, di tutto quello che si ha addosso, togliere una cosa, perché ci sarà senz’altro qualcosa di troppo.
Ecco allora, voi che scrivete, quando siete davanti allo specchio, leggete quello che vi siete apparecchiati e togliete qualcosa. Rimarrà sulla pagina un personaggio vivo, che si farà vedere in tutta la sua complessità.