La cosa peggiore che ti può capitare sono le castagnole vecchie, di due o tre giorni. Invece di essere morbide con la crostina dorata e lo zucchero croccante diventano delle palle di farina che si sono dimenticate di essere state fritte. Se dentro c’è la crema, oppure la marmellata, la situazione migliora un po’, ma è difficile resistere alla tentazione di usarle come palline per lanciarle a un bassotto. Lui magari le azzannerà, ma forse no, è un bassotto mica è scemo. È per questo che quando ci viene un’idea per un racconto nei laboratori bisogna scriverla subito, mangiare la castagnola finché è fresca, poi certo a qualcuno verrà fuori una frittella uniformemente dorata dal sapore convincente, a qualcun altro verrà invece uno sgorbio giallognolo che odora di olio stracotto. Ma non vi preoccupate la ricetta per la castagnola perfetta ve la diamo noi.
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