Il portiere gallonato dell’antico palazzo lo accompagna fino all’ascensore, una cabina di legno e vetro molato profumata di cera d’api, che lo porta a casa di Anna Magnani. L’attrice vuole lavorare con Pasolini, per farlo è disposta a dimezzare il suo cachet anche se ha vinto un Oscar. Le è bastato vedere Accattone per convincersi che Pasolini sia un Poeta. Uno che al primo film riesce a scrivere in quel modo con la macchina da presa, come regista dà tutte le garanzie.
Pierpaolo viene fatto accomodare nel salotto elegante. Sulla ribalta di un prezioso mobile d’antiquariato alcuni vassoietti carichi di dolci, provenienti da una delle migliori pasticcerie di Roma. Accanto, lo champagne messo in fresco in una glacette.
L’attrice è seduta su un divano in fondo alla stanza, il busto eretto, quasi intimidita. Anche Pierpaolo siede un po’ rigido, sente l’angoscia che emana da Anna, un’angoscia esistenziale, così simile alla sua, che li pietrifica entrambi.
Nella penombra del salotto spicca la pelle bianca del volto di lei, i due occhi invece sono come un grande fazzoletto nero che la fascia sopra il naso.
Anna si alza per fare gli onori di casa, versa lo champagne nella flûte, la porge all’ospite, poi beve il suo. Non lo regge, pensa lui, ma vuole darsi coraggio, e un’ondata di tenerezza per questa donna, temuta da molti per il suo carattere, lo coglie quasi a tradimento. Devo andare in bagno, dice lei e quasi fugge dalla stanza. Torna poco dopo, la fascia le è cascata dalla faccia bianca, e ora i due occhi liquidi lampeggiano un po’ timidi, un po’ malandrini.
Pierpaolo la guarda e si sente vagamente stupido, di fronte a lui non c’è più Anna ma tutte le donne romane che sono state al mondo prima di lei. Lo scrittore capisce che lo spettacolo è appena iniziato, lascia la sedia dallo schienale intagliato e si siede sul grande tappeto verde, adesso Anna canterà, pensa, e sarà di sicuro uno stornello, di quelli che ti fanno piangere, di quelli che finiscono con una risata.
Bibliografia
Pier Paolo Pasolini, Mamma Roma, Rizzoli
Pier Paolo Pasolini, Storie della città di Dio. Racconti e cronache romane (1950-1966), Einaudi.