Si può restare innocenti o quantomeno immuni al Male, quando lo si tocca, lo si combatte e si cerca di arginarlo? È questa l’intensa domanda narrativa alla base di questo romanzo, dove vediamo dipanarsi una criminalità romana avida e indifferente a ogni stimolo che non sia il proprio tornaconto. Alessio Zeni e il suo collega Nicola sono impegnati in una sorta di caccia all’uomo, tale Urkiani, criminale che guadagna dalla prostituzione di ragazze giovani e provenienti dall’est europeo. Per Nicola è più che un lavoro, è una tentacolare lotta tra bene e male, teso a impedire che la figlia tossicodipendente cada di nuovo nella possibilità di chiedere e ottenere dosi. Il cammino dei due colleghi è unito ma anche diviso, Alessio sa e non sa del dolore di Nicola, e lui stesso, complici gli orari sregolati, le ossessioni e un senso incomunicabile di solitudine, si trova al capolinea con la sua compagna storica Valeria, che non sopporta più la melassa di gesti ripetuti e inutili e se ne va senza fornire spiegazioni. Nella ricerca di testimoni che possano fornire prove sufficienti ad aprire un’indagine, Alessio e Nicola incontrano Irina, che racconta ai due colleghi le ultime tendenze della società romana: porno con animali e snuff movie, dove la vittima non sa che sarà dilaniata e distrutta. Tra Irina e Alessio si crea una sorta di complicità empatica, una forma di attrazione tipica di chi si sente fuori da un sistema di protezione, allo sbando. Quando Irina diventa una possibile testimone i due poliziotti decidono di nasconderla in una casa sicura.
E, proprio quando sono sul punto di far venire alla luce i legami tra l’uomo nascosto dietro la prostituzione e le denunce di Irina, le loro indagini vengono gravate da un efferato omicidio ai danni di un noto imprenditore romano, l’ingegner Sorge, e la moglie. Apparentemente sembra una rapina finita male, però i corpi sono stati ferocemente torturati e da subito c’è qualche tassello non chiaro nella dinamica dei fatti. Uno dei figli della coppia, ferito ma sopravvissuto, dichiara che non ha visto nessuno perché gli aggressori hanno agito a volto coperto. Le indagini sul duplice omicidio si intrecciano con quelle precedenti sulla prostituzione e quello che emerge è un’umanità squallida, malvagia, corrotta e distruttiva.
Non ci sono sconti per chi tenta di migliorare il mondo con le sue poche, deboli forze: il mondo ha bisogno di distinzioni nette tra colpevoli e innocenti e non è disposto a perdonare le ambivalenze e i punti di contatto ruvidi tra chi commette una quantità di male assoluto e chi cerca, a suo modo e aggirando le regole imposte, di porvi rimedio.
Un romanzo scuro e denso, dove Roma, con la sua maestosa sete di potere, la fa da padrona. Una città di notte, accaldata, generosa solo in apparenza, dove il tessuto connettivo e vitale della città è quello degli ultimi, dei vecchi al bar intrisi di nostalgia e birra, di ragazze e ragazzi smarriti che avrebbero avuto bisogno di un padre o di qualcuno che li tenesse al sicuro. E invece sono carne che viene triturata, travolti dai loro sogni che diventano trappole buone per l’autoinganno.
“Eur. Di giorno caos e traffico. Di notte il piacere a pagamento delle professioniste. Davanti alle ragazze piccole code di auto. Contrattazioni.
Fa caldo. Mi accosto senza scendere dalla macchina. Sotto l’albero sono in due, non avranno più di diciotto anni. Sono vestite con minigonna e stivaloni. Mi guardano, scambiano qualche parola tra loro, poi una delle due si avvicina. Poggia le mani sulla portiera dell’auto. La camicia che tiene legata sui fianchi si apre.
Le chiedo se ha visto in giro Irina, se sa che fine ha fatto. Lei storce la bocca, ma non sembra prendersela troppo, stacca le mani dallo sportello e con dei movimenti lenti si volta”.