SCRITTORE: Tarologa delle mie brame, dimmi: l’eroe di oggi sarà un tipo discreto… o uno con la lingua priva di pelame?
TAROLOGA: Che stimolante questione! Per caso hai in mente qualcuno?
SCRITTORE: No, no, intendo in generale. Viviamo in un mondo conformista… le “echo-chambers”… se non dici quello che gli altri si aspettano che tu dica ti fanno fuori.
TAROLOGA: Eh sì, specialmente sui social.
SCRITTORE: Gli eroi da tastiera e da cellulare mi fanno ridere. È gente che poi, alla resa dei conti, volta le spalle con la stessa velocità con cui preme un tasto per chiudere una connessione.
TAROLOGA: Vorresti un eroe alla vecchia maniera, uno che di fronte al pericolo serra i pugni e rimane saldo sulle gambe. Uno alla James Bond, per capirci.
SCRITTORE: Quel nome, no, per favore. Mi è stato vietato di pronunciarlo, altrimenti mi licenziano. Però sì, qualcosa del genere.
TAROLOGA: Chiediamo alle carte?
SCRITTORE: Sì, per favore.
TAROLOGA: (Con gesti chirurgici, alla James Bond, sparge le carte sul tavolo e ne tira fuori tre).
SCRITTORE: Tiraggio chiuso, giusto? Dopo il delirio di carte della settimana scorsa ci voleva.
TAROLOGA: Tre carte dritte, senza sguardi in sospeso o bisogno di soluzioni.
SCRITTORE: Avremo vita facile.
TAROLOGA: Bada bene, questo non significa che venga meno il libero arbitrio e quindi la possibilità di scegliere strade diverse da quelle indicate. Vuole semplicemente dire che è già in atto un processo che, se mantenuto, darà determinati risultati.
SCRITTORE: Di che parlano le carte? Tutti personaggi maschili, a quanto sembra.
TAROLOGA: Quando intraprendi la strada del Matto devi sapere che serve molto lavoro, come ammonisce il Bateleur.
SCRITTORE: Uno sprint iniziale?
TAROLOGA: Non solo. Parlo di un vero e proprio lavoro di crescita e di minuta manutenzione dei risultati già raggiunti.
SCRITTORE: Mi fai pensare a un personaggio con una forte autostima, per non dire sproporzionata, che non si spaventa di fronte a nessun ostacolo.
TAROLOGA: Aggiungerei che solo il lavoro fatto mettendoci l’anima del Matto e la leggerezza giocosa del Bateleur porterà alla vera conoscenza.
SCRITTORE: L’Eremita, secondo te, è sempre la stessa persona, ossia l’eroe da vecchio?
TAROLOGA: Rappresenta il compimento dell’opera. Se ci fai caso l’Eremita ha il libro finito tra le pieghe del vestito.
SCRITTORE: Più che tre personaggi diversi, quindi, è uno stesso personaggio che evolve nel tempo.
TAROLOGA: È una sequenza crescente di età e consapevolezza, ben rappresentata dal riproporsi dello stesso simbolo, il bastone rosso, sia all’inizio che alla fine.
SCRITTORE: Nella prima carta è bello dritto.
TAROLOGA: Vuol dire che il cammino è appena iniziato. Nell'ultima è stato usato tanto e quindi ha perso la forma originale. Però ha raggiunto la sapienza.
SCRITTORE: E poi? Tutto qua?
TAROLOGA: Io ho già detto troppo. Poi mi rimproveri che faccio tutto da sola.
SCRITTORE: Una storia, in effetti, mi sarebbe venuta.
TAROLOGA: Incrocio le braccia e ti ascolto.
SCRITTORE: Lui è un tipo di successo dalla nascita, la vittoria ce l’ha quasi impressa nel nome. Da adulto partecipa per caso a un noto programma televisivo e da quel momento ne diventa un ospite fisso. Fa scalpore per la sua retorica diretta, che non di rado sfocia nell’aggressione del prossimo, uomo o donna che sia, qualora il malcapitato o la malcapitata non dimostrino di condividere le sue idee.
TAROLOGA: Un eroe alquanto sgarbato.
SCRITTORE: Attenzione, la sua non è spocchia fine a se stessa. No, che scherziamo. Lui passa per un critico d’arte di esperienza sopraffina, capace di cogliere il significato profondo di quadri e statue di artisti famosi. Però non si capisce se sul serio è un amante dell’arte universale o se, semplicemente, se ne serve come mezzo per alimentare il suo narcisismo. O per incidere nuove tacche sulla sua cintura da tombeur de femme. Sì, perché a quanto pare il nostro eroe vanta un successo notevole con le donne.
TAROLOGA: Il bastone rigido del Matto…
SCRITTORE: Però anche lui, come tutti, è soggetto all’usura del tempo.
TAROLOGA: Il bastone deformato dell’Eremita…
SCRITTORE: Quando si rende conto di essere sul viale del tramonto, che cioè il fisico non lo sorregge più dopo una vita spesa a imporre, spesso con violenza, la sua immagine sugli altri e sulle altre, allora entra in depressione. Una depressione micidiale, così come era micidiale l’autostima che lo aveva condotto al successo. A tal punto che finisce ricoverato in una clinica psichiatrica.
TAROLOGA: Sei sicuro che sia una storia inventata? Non so perché, ma mi suona familiare.
SCRITTORE: Da odiato il nostro eroe diventa compatito: tutti i nemici di un tempo, quelli che l’avrebbero gambizzato, ora che è inchiodato su un letto si convertono in suoi estimatori, decantando un carattere che,sì, a volte degenerava in forme aggressive, ma dietro il quale ardeva il fuoco inestinguibile delle idee.
TAROLOGA: Poverino. E che fine farà? Mica lo lascerai morire in quella clinica!
SCRITTORE: No, certo. Noi scrittori diamo a tutti una possibilità di redenzione, anche a chi è giunto al capolinea della propria vita.
TAROLOGA: Però non saremo io e te, ma chi ci legge a mettere la parola fine a questa storia. E noi due ci rivedremo la settimana prossima. Dico bene?
SCRITTORE: Di noi due si può dire di tutto, tranne che non parliamo chiaro. O meglio, senza peli sulla lingua.