E così, la notizia che da giorni gira di bocca in bocca presso gli esuli russi è vera: lo zar Nicola II, in occasione dei trecento anni del casato dei Romanov, concede l’amnistia ai fuoriusciti politici dispersi per mezza Europa. Maksim Gor’kij, affacciato sulla terrazza di Villa Pierina, guarda il sole al tramonto sul mare di Capri.
È arrivato sull’isola il 2 novembre 1906, a bordo del piroscafo Mafalda, accompagnato da Marija Andreeva e dal segretario personale Nikolaj Burenin.
A causa della folla accorsa per rendergli omaggio erano dovuti scendere dalla vettura per raggiungere a piedi l’Hotel Quisisana, dove avrebbero soggiornato per qualche settimana. Commosso da tanto affetto, Gor’kij decide subito che si sarebbero fermati almeno fino a Natale. Il 22 novembre lo scrittore e la sua compagna lasciano l’albergo lussuoso per trasferirsi a Villa Blaeseus: a dispetto del nome altisonante si tratta di “una piccola casetta con tre finestrelle sulla montagna presso Marina Piccola”, come scrive Marija in una lettera a un amico.
Quando, nel marzo 1909 Gor’kij e il suo entourage si trasferiscono nella Casa Rossa (la più spaziosa Villa Ercolano, nota anche come Villa Behring, di proprietà del famoso premio Nobel per la medicina Emil Behring) la colonia russa sull’isola è cresciuta sensibilmente: insieme a Aleksandr Bogdanov, Anatolij Lunačarskij e Grigorij Aleksinskij, Gor’kij fonda un vero e proprio laboratorio politico-culturale il cui scopo è creare una cultura socialista educando gli operai a una crescita intellettuale.
In un continuo avvicendarsi di scrittori e artisti, un giorno si presentata il giovane Lenin che gioca una memorabile partita a scacchi con il filosofo Alexander Bogdanov, sotto lo sguardo attento di Gor’kij, il padrone di casa.
Sono arrivato sull’isola per rimanere qualche giorno, e sono ormai passati sette anni. È ora di tornare a casa, pensa Gor’kij, mentre gli ultimi raggi di sole filtrano attraverso i Faraglioni prima di essere inghiottiti dal blu.
Bibliografia:
Maksim Gor’kij, Due anime, Il Poligrafo.
Maksim Gor’klj, Opere scelte, 18 voll., Editori Riuniti.