Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Ventisettesima puntata.
Si diceva che il Principe Fabiolo Paraculo D’Orleans avesse fatto carriera in televisione grazie alle sue amicizie politiche. Lui faceva la faccia offesa, tremava d’indignazione e scrollava le spalle. Rivendicava la sua imparzialità deontologica. Poi con un sorriso triste continuava la trasmissione, dolce come il miele con i compagni di partito, amaro come il fiele se gli toccava di dover intervistare per forza qualcun altro. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Sempredritto Menestò era stato un fiero sostenitore della dittatura che aveva insanguinato il paese anni prima. Durante la guerra si era arricchito con i commerci della borsa nera. Appena giunta la repubblica si era fatto amico un cardinale del partito della croce bianca. Poi aveva fatto carriera con quelli del garofano rosso. E adesso che c’era la ripartenza dopo la pandemia, lui ne era l’anima. L’anima delli mortacci sua. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Il Malpagò era fatto a spicchi. Il primo era composto dai Principi Paraculo D’Orleans, il secondo di chi avrebbe voluto essere Principe Paraculo D’Orleans, il terzo di chi fingeva di essere Principe Paraculo D’Orleans, il quarto di chi sfruttava i Principi Paraculo D’Orleans, il sesto di chi odiava i Principi Paraculo D’Orleans. E il quinto? Il quinto non rispondeva ai sondaggi, se ne fregava dei Principi e viveva bene ugualmente. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Nicky Zompetta e Coso Cascone si amavano sui tetti. Lei saltava felina verso di lui che si lanciava impavido. Invece quando s’incontravano a scuola Nicoletta Nichelino e Ginepro Paraculo D’Orleans non si potevano sopportare. Eppure erano gli stessi ragazzi. E quindi? Bastavano una mascherina e un costume a fare la differenza? Ma no! È che l’amore vuol dire rivelarsi l’un l’altro una seconda identità segreta. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Augusto Nichelino era preoccupato. SessiBon guadagnava troppo con le sue foto sexy sui social. “Presto non sarà più la dolce torta parlante di una volta” diceva alla moglie “il denaro la corromperà”. “Per me sarà sempre il mio panzerotto” rispose Aurora Dell’Assunzion. “Sono il semplice pan di Spagna guarnito di quando ero in forno” dichiarava SessiBon ai giornalisti, mentre venti schiavi egizi di profilo trasportavano la sua lettiga di diamante sul selciato lastricato di gianduiotti d’oro. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
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