Come trasformo in gelato la mia compagna

Uno chef è uno chef, anche quando ama. E il mastro gelatiere Andrea Fassi è innamorato. L'amore come opera d'arte? O semplicemente se lo mangia?

Un’opera d’arte è qualcosa che muove dentro chi la guarda un cambiamento. Quindi Domitilla, che è la mia compagna, è un’opera d’arte. Ora posso trasformarla in gelato, concedetemelo per chiudere l’anno in bellezza.
Capelli arricciati come raggi di sole contorno di un viso che è tutto un sorriso. I denti bianchi e perfetti sono fior di latte, latte d’alpeggio sia chiaro, saporito e genuino, bianco che brilla. La pelle chiara e liscia è una panna montata, soffice come albume appena pronto per diventare meringa, impalpabile, da acquolina in bocca.
I capelli tutti intorno sono ciuffi di semifreddo allo zabaione corretto, affusolati con maestria come un gelatiere decorerebbe il perimetro di una torta regale armato di sac-a-poche; tartufo d’alba è invece quel piccolo naso perfetto, pregiato, da grattugiare sfiorandolo appena su morbide labbra color gelato di visciole.
Gli occhi luminosi, del calibro di untuose nocciole viterbesi marrone pastello, sono complessi come un gelato di liquirizia; mi scrutano da sempre con un bagliore nascosto, un cenno profondo di amore che colgo al volo, sorpreso da un retrogusto di anice stellato che rende unico il sapore.
La forma è corposa, profumata di fiori eduli morbida e compatta, mai geometrica, forma sempre libera di manifestarsi a proprio gusto come le migliori ricette di un abile maestro.
Il gelato perfetto insomma, quello che ti fa perdere la ragione ogni volta che lo assaggi. Come Domitilla.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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