Trovare l’ispirazione è sempre la parte più difficile del gioco. Riuscire a trasformare i conati della propria gastrite in vermi neri che si muovono su un foglio bianco. Trovare un titolo, glorificarlo con un tema. Concedersi il respiro di un filosofeggiamento. Ascoltare il ritmo delle parole, comprendere le stonature. Aver voglia di buttarsi nella mischia, ignorare gli amori, non cedere ai piaceri. Se siamo vittime di ingiustizie, angherie e tradimenti sarà tutto più facile. Riconosceremo nei nostri aguzzini le muse principali della nostra arte. Gli schiaffi saranno la nostra benedizione, le corna la nostra manna dal cielo. Ascoltiamo i cattivi, gli stolti, gli infami, prendiamo appunti sulle loro stortezze, le brutture, le meschinità. La vita è altrove e spesso la consapevolezza di averlo capito ci rinchiude in un Nirvana dove non c’è più l’urgenza di scrivere.
Paolo Restuccia, UNA SPECIE D’AMORE INSTABILE
Andrea Carraro, IL MOVIMENTO DELLA NARRAZIONE
Andrea Fassi, COME TRASFORMO IN GELATO LA SERIE “CALIFORNICATION”
Giovanni Ferri, L’ANDROIDE
Michela Di Renzo, IL MARE D’ESTATE
Claudia Colaneri, GLI UNI, GLI ALTRI E IL VECCHIETTO SENZA TESTA
Cinzia Zanchi, IL COMPAGNO DI CESARE PAVESE
Antonella Busino e Mario Abbati, IL TAROSCOPO DELLA SETTIMANA: ACCENDI LA LUCE!
Francesca Di Gangi, LA PAURA DELLA SCRITTURA