Il barone rampante nasconde un’emulsione.
L’emulsione è una miscela temporaneamente stabile di due fluidi immiscibili, uno dei quali è disperso nell’altra.
Il protagonista Cosimo Piovasco di Rondò è formato da minuscole particelle di grasso, talmente piccole e compatte da far apparire il giovane un tutt’uno. Il grasso è utile a dare struttura al gelato ma non si mischia, non si emulsiona, non si amalgama con i liquidi e con tutto il resto.
Come Cosimo, che resta sugli alberi a distanza da tutti gli altri. Non scenderà mai di lì e vivrà la sua vita spostandosi tra boschi e arbusti, proprio come accade al grasso che affiora dai liquidi, senza farne davvero parte.
Poi, però, accade l’emulsione. Succede che la vita, anche per un essere umano immiscibile come Cosimo, permette di sentirsi parte di qualcosa di più grande, inarrestabile. Non c’è bisogno che scenda, come non è necessario che il grasso si immerga nel latte, ci pensa l’amore a innescare l’emulsione inevitabile:
“Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così”.
Il gelatiere mette amore e tuorlo d’uovo per emulsionare, per sminuzzare il grasso in parti minuscole capaci, finalmente, di emulsionarsi. La vita invece offre a Cosimo l’amore vero, Cosimo comprende per la prima volta che la sua integrità è fatta di minuscole parti che non devono scendere dall’albero, perché l’amore per Viola, ovunque si trovi, lo completa e lo libera. Non amerà mai nessun’altra come ha amato Viola, infatti. Capita una sola volta nella vita che accada l’emulsione perfetta, il resto sono solo tentativi.