Dopo il successo dei suoi romanzi, la richiesta continua di firmare articoli per testate prestigiose, i film e i drammi teatrali tratti dalle sue opere, Leonardo Sciascia, nel 1970, aveva un desiderio non ancora realizzato: diventare il direttore editoriale della Garzanti.
Certo, il proprietario della casa editrice era giustamente famoso per il suo carattere irascibile e scontroso. Molto temuto dai suoi collaboratori, Livio Garzanti era un uomo di poche parole e dai modi bruschi che, però, non aveva sbagliato un colpo: accanto a nomi come Pasolini, Penna, Parise e Luzi, tutti pubblicati da lui, coltivava un grande progetto per un’opera di divulgazione, destinata alla vendita rateale, come l’Enciclopedia Europea.
Garzanti decise che Sciascia andava benissimo per fare l’Enciclopedia: lo scrittore siciliano accettò la proposta ma si rese conto ben presto di essere finito in un progetto che gli creava ansia e che, come andava dicendo ai suoi amici, l’aveva “fatto finire dallo psicanalista”.
Durante un pomeriggio, in una stanza deserta della casa editrice, Livio Garzanti sorprese Sciascia intento a scrivere la voce “Pirandello” per la famosa Enciclopedia. Con fare brusco gli disse che era curioso di leggerla e, così com’era apparso, sparì.
Sciascia raccolse tutti i fogli in una cartella da lasciare alla segretaria, in parte sollevato per il lavoro concluso ma con una certa apprensione che la vista dell’Editore gli procurava.
Qualche giorno dopo, un amico caritatevole gli riferì il giudizio di Garzanti:
“Sarà anche un grande scrittore, ma come redattore è un cane…”
Bibliografia:
Leonardo Sciascia, Alfabeto pirandelliano, Adelphi.