Sul tesserino dell’FBI che ho ritrovato ho i lineamenti fanciulleschi, il resto lo disegnò e plastificò mia madre tanti anni fa. Al tempo ero certo che l’agente Mulder avesse ragione e così anche io studiavo, nella mia fantasia, risposte che ancora oggi non trovo. Quel meraviglioso tesserino a scuola come al parco, mi legittimava.
Poi sono cresciuto. L’agente Scully, medico razionale, ha iniziato ad avere un senso nel mio immaginario; prima non era altro che una “noia”, ora la sua razionalità analitica acquieta gran parte delle domande.
-Il gelato di Fassi non è più quello di una volta!- dicono alcuni.
Così vedo di nuovo X-Files. Mulder e Scully sono sempre gli stessi, io no.
Rispolvero il mio tesserino dell’FBI, nella foto ho nove anni e il viso ovviamente meno stanco, la musica indimenticabile di X-Files in sottofondo. Sì, loro sono sempre gli stessi, io no.
E così è per il gelato Fassi. Immutato, ha assistito alla crescita di migliaia di romani, sciogliendosi nella tristezza di chi non accetta che a cambiare non sempre sia il mondo intorno, ma noi stessi.
Cambio foto al tesserino, ne ho una nuova di pochi mesi e lo attacco con un magnete sul frigorifero.
Mulder è sempre stato il mio preferito, non c’è Scully che tenga.
Io voglio credere