Grazia Deledda, con gesto furente, gettò in terra il libro che aveva in mano. Pirandello, stavolta, aveva passato il segno! È vero, loro due non si erano mai piaciuti, c’era una sorta di antipatia che li aveva sempre tenuti a distanza. Pirandello, poi, non risparmiava battute su di lei e suo marito, che sbeffeggiava chiamandolo “Grazio Deleddo” mentre lei era “una brava massaia sarda”! E adesso questo romanzo, Suo marito, pubblicato a pagamento da Pirandello, visto che Treves, il suo editore, lo aveva rifiutato.
Almeno qualcuno mostra un po’ di buon senso, pensò.
La protagonista, guarda caso, era una scrittrice, con un marito, modesto impiegato con un certo fiuto per gli affari che, malgrado il dileggio dei colleghi, procura alla moglie contratti vantaggiosi e contribuisce al suo successo.
La storia, poi, proseguiva con il tradimento di lei, la perdita dell’amante e del figlio e si chiudeva con l’immagine dei due coniugi ancora insieme ma, ormai, divisi per sempre.
È invidioso di me, pensò, e dell’armonia con Palmiro, mentre lui vive con la moglie pazza.
Palmiro Madesani, suo marito, l’uomo che aveva rinunciato al suo lavoro e alle sue ambizioni per seguirla nella sua carriera di scrittrice, che le faceva da segretario e da agente, il suo vero, unico sostegno.
È invidioso di noi, pensò, e si sentì triste.
Il libro era ancora sul pavimento.
Una “brava massaia sarda” l’avrebbe raccolto subito, ma lei, Grazia Deledda, non lo avrebbe messo insieme agli altri libri, quello stava bene lì, per terra.
Bibliografia:
Grazia Deledda, Marianna Sirca, Garzanti;
Luigi Pirandello, Suo marito, Quattrini Editore.