Jean Cocteau e la villa ‘tatuata’

Mare, muri bianchi e silenzio: il luogo perfetto per riposare. O forse no?

Jean Cocteau varca la soglia di Villa Santo Sospir, e cerca subito con gli occhi un sofà dove sedersi: il viaggio da Parigi a Saint-Jean-Cap-Ferrat, in Costa Azzurra, non ha richiesto troppo tempo, ma Jean è molto provato.
I mesi di lavoro sul set del film Les enfants terribles di Jean-Pierre Melville sono stati faticosi: Jean ha scritto la sceneggiatura e i dialoghi, e Melville è un regista molto esigente.
La produzione, inoltre, ha avuto problemi di budget, costringendo l’intera troupe a spostarsi per girare in case prestate da conoscenti.
Sul set, Cocteau conosce Francine Weissveller, una ricca ereditiera che ha convinto il marito a finanziare il film, e che lo invita a soggiornare a Villa Santo Sospir, la sua casa di vacanze sospesa sul Mediterraneo.
Qui potrò riposarmi davvero, pensa Cocteau, mentre si guarda intorno, registrando gli arredi sontuosi che risaltano sulle pareti completamente bianche.
Dopo pochi giorni, però, il silenzio della casa e le pareti immacolate lo snervano al punto che comincia a gridare a squarciagola per non sentire quel silenzio assordante.
“L’ozio mi stanca, mi sento appassire e il silenzio dei muri è terribile”; così chiede a Francine il permesso di disegnare la testa di Apollo sulla cappa del camino. Lei è entusiasta del risultato e gli chiede di continuare: da quel giorno Cocteau comincia a dipingere dei e pescatori, serpenti e fiori d’ibiscus, direttamente sul muro, disegnando col carboncino, mentre un operaio italiano gli prepara i colori stemperandoli nel latte.
L’invito è per una settimana e Cocteau ancora non sa che resterà lì per molti anni, sa soltanto che quei muri sono come la sua pelle, sulla quale lui continua a dipingere figure e parole, come un tatuaggio, bellissimo e infinito.

 

Bibliografia

Jean Cocteau, Il libro bianco, ES;
Jean Cocteau, I parenti terribili, Einaudi.

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Loredana Germani

È tra i fondatori della Scuola di scrittura creativa Genius. Dopo gli studi in Storia e Letteratura italiana, scrive diversi racconti autobiografici e articoli in cui descrive incontri con autori. Ha curato l’antologia di racconti A Roma San Giovanni e tiene la rubrica Vita da scrittore sulla rivista letteraria Dentro la lampada, nella quale narra opere e aneddoti di grandi personaggi letterari.

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