“Race mi ha perdonato il tradimento con Boody, credo. In ogni caso abbiamo deciso di cominciare una nuova vita a New York. Abitiamo in un monolocale piccolissimo sulla tredicesima strada, al quinto piano. È luminoso e soleggiato, le finestre affacciate sui tetti con camini come minareti. Piccioni e parrocchetti azzurri smarriti. La prima sera sono rimasta seduta alla finestra a osservare una vera scala antincendio e scorgere un tramonto rosa tra gli edifici marroni. Le persone negli altri appartamenti si gridavano contro o parlavano sottovoce dolcemente. Ero elettrizzata. Questa è la vita. Questa è New York!
Ma poi mi son resa conto che quelle voci provenivano dalla TV anche se sul momento non l’avevo mica capito”.
Bibliografia:
Lucia Berlin, La donna che scriveva racconti, Bollati Boringhieri;
Lucia Berlin, Welcome Home, Bollati Boringhieri.