È parte del mio lavoro di editor selezionare pagine letterarie dalle quali prendere ispirazione, soprattutto quando devo leggere in aula qualcosa che possa dare una scossa agli autori che curo. Ma in realtà è un mio vecchio pallino: sto ancora cercando la pagina perfetta, la pagina che racchiuda tutto il senso dell’esistenza.
In queste pagine di “Igiene dell’assassino” Amélie Nothomb apre gli occhi sul verbo amore. Lo sapevate che è il più difettivo di tutti? Si coniuga solo al singolare. Le sue forme plurali sono sempre solo singolari mascherati.
Buona lettura