Cronache del Malpagò #16

Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia

Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Sedicesima puntata.


Come ogni anno il Malpagò si preparava al Festival delle Canzoni. L’interesse cresceva e le domande fioccavano. Chi saranno i presentatori? Come si vestiranno le vallette? Quali sorprese ci rivelerà la scenografia? Quanti fiori verranno sistemati sul palco? Vedremo un’altra lite a scena aperta? Ci sarà il Maestro Phessicchio? Solo una cosa era sicura: le canzoni sarebbero sembrate al pubblico più brutte di quelle dell’anno prima. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


Gennaro Sciacqualagna era il cantante più amato del Malpagò. I suoi duetti con Anna Fancazzolo erano considerati un capolavoro di armonia e la loro storia d’amore accendeva le fantasie di mamme, padri e adolescenti. Venne applaudito il loro primo bacio, il loro primo figlio e il loro primo divorzio. La loro storia d’amore finì per un disaccordo sui diritti d’autore, immortalato nel successo dell’estate “Bel castano dammi il grano”. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


Al primo accenno di primavera nel Malpagò Augusto Nichelino e Aurora Dell’Assunzion salivano sulla loro vetturetta e andavano verso il mare. Nicoletta si sedeva sul sedile posteriore e lentamente si lasciava andare ai ricordi di quando era piccola e dormiva cullata dal ritmo del motore. Papà e mamma parlavano piano per non svegliarla e la vita sembrava potesse essere tanto bella. E lo era sì per quelli che si volevano bene come loro. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


I Principi Astolfo e Astolfa Paraculo D’Orleans erano i più furbi dell’intero Malpagò. Riuscivano a guadagnare da tutte le situazioni che si venivano a creare sotto i loro occhi e quando vedevano spuntare qualche affare si lanciavano ogni volta all’arrembaggio. Gridavao con entusiasmo: “A noi!” A chi le ferrovie? “A noi!” A chi le Autostrade? “A noi!” A chi l’Expo? “A noi!” A chi le Olimpiadi? “A noi!” A chi le tasse? “A noi no!” Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


I ricchi del Malpagò potevano acquistare quello che volevano. La loro passione erano le automobili. Sfoggiavano filanti Porcones argentate, Ferrafiche rosse fiammanti e Suv Maseronzi blu metallizzate con le ruote più grandi della loro capoccia, orecchie comprese. Ma l’unica cosa che non potevano comprare era quel minimo di educazione necessaria per cercare parcheggio. Così le lasciavano dove capitava e bloccavano tram e ambulanze. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.


16 to be continued…

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