Come trasformo Iron man in gelato

I nostri super eroi possono essere leccati come un gelato? E che sapore avrebbero?

Io sono Iron Man.

Quanti hanno esultato alla conferenza stampa in cui Tony Stark confessa a tutto il pianeta la sua identità segreta? È come se io comunicassi in mondo visione: Io sono il gelato.

Sì perché Iron man incarna il super eroe investito di responsabilità monumentali ma umano fino all’ultimo respiro. Piace sempre. Corazzato del suo talento e dalla sua armatura, persegue un obiettivo che diventa la sua prigione: l’iper-tecnologizzazione della maschera che indossa, il superamento dei suoi limiti umani,  chiodo fisso che gli permette di non sentire il dolore comune a tutti noi.

Un po’ la mia crociata per rendere il marchio di gelato più antico del pianeta il numero uno al mondo. Eccessivo? no, perché si punta in alto, in tutti noi c’è un cuore che pulsa e ci tiene in vita che batte a ritmo dei nostri desideri, qualsiasi essi siano, infiniti nella loro possibilità di espansione.

E come me, che tutto voglio essere tranne che “il gelato”, Tony Stark sventa il rischio di diventare il suo involucro metallico e indistruttibile, riconciliandosi con se stesso solo in punto di morte. Salva il pianeta terra combattendo a mani nude armato solo del suo valore più limpido: il suo coraggio, umano.

È il migliore tra i super eroi Marvel per questo. Per lo stesso motivo io non sono il gelato, ma punto a difendere i valori che rappresento provando quotidianamente a superare i miei limiti, umani.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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