Come trasformo in gelato Sanremo

Finito il festival di Sanremo, Andrea Fassi, mastro gelatiere, gli dedica un gelato

Ne abbiamo bisogno, suvvia. Sanremo è l’Italia che canta, è il calore nazional popolare di cui necessitiamo per sentirci un po’ più uniti. Ci scalda in un momento storico in cui le relazioni sono fredde e distanti. Una cioccolata bollente fusa su una fredda coppa di gelato in metallo, seduti davanti al camino d’inverno dopo una lunga passeggiata all’aperto.

Io Sanremo l’ho visto una sola volta. Nel 2001 quando Eminem si burlò della censura italiana e inchiodò il nostro tenero bel paese alla croce delle sue rime. Rimò sul palco con maestria il desiderio di potersi accoppiare con sua madre senza preservativo, con tanto di dito medio ai critici e alla platea dell’Ariston sconcertata. Erano altri tempi, tempi gustosi di contenuti.  Sanremo ne ha vissute tante, come un gelato tradizionale crema e cioccolato leccato da milioni di persone che continueranno a farlo anche quando il sapore comincerà a sbiadire con il tempo. Eppure l’idea di quel gelato ormai insipido, riporta lo spirito in equilibrio nel passato. Il bisogno di immergersi nei ricordi va oltre il senso del gusto e per questa ragione la giostra all’Ariston si ripeterà in eterno.

Il festival della canzone italiana è un’illusione che funziona, per chi lo segue è e sarà sempre intramontabile, a prescindere dal sapore.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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