I carabinieri gentili dello Zen 2 di Palermo

Allo Zen 2 di Palermo i carabinieri della Stazione San Filippo Neri per tre pomeriggi a settimana si trasformano in maestri e aiutano i bambini a fare i compiti

Se racconti storie impari a pensare e a vivere per immagini. Qualche volta ti capita di restare folgorata. E qui il participio passato del verbo folgorare sembra troppo. Folgorata per me significa che sei di fronte a una scena e non riesci a smettere di guardarla. Che ti arriva attraverso il senso che stai utilizzando per percepirla – nel mio caso la vista – una scossa che raggiunge il cervello e si riconnette con tutto quello che sai e pensi del mondo. Ma non lo fa in maniera solo razionale, perché la folgorazione arriva fino al cuore, te lo stringe o te lo vellica a seconda dei casi. E se sei abituato a raccontare allora cerchi gli strumenti giusti per trasformare tutto quello che hai provato in qualcosa che sia comprensibile anche agli altri. Quindi fai un video, una fotografia, un quadro, una scultura, una melodia. Oppure usi le parole e la scrivi. Sono stata allo Zen 2, che è uno dei quartieri più malfamati di Palermo, a girare per Uno Mattina, insieme alla collega Carlotta Ricci, la storia dei carabinieri della Stazione San Filippo Neri. Questa stazione si trova proprio all’interno dei 17 padiglioni di case popolari, fatiscenti e con servizi inesistenti. Un concentrato di povertà, spaccio e abusivismo. I carabinieri, per tre pomeriggi a settimana, si trasformano in maestri e aiutano i bambini a fare i compiti. L’immagine che mi ha colpita è stata questa: un giovane carabiniere seduto vicino a un bimbo, lo aiuta a fare matematica, il bimbo deve temperare la matita. Non sento, ma probabilmente si chiede dove buttare le scaglie di matita temperata. Il giovane carabiniere, Stefano, apre la mano. E il bimbo tempera. E il carabiniere resta fermo, mentre la matita diventa sempre più appuntita. Il bimbo sorride. Poi il carabiniere si volta verso la maestra e gli mostra la mano, con i trucioli di matita. La maestra guarda il bimbo e probabilmente dice che avrebbe dovuto temperarla nel secchio. Il bimbo si alza e accompagna il carabiniere a buttare i resti di matita. Sorridono. Ai carabinieri della stazione San Filippo Neri qualche volta capita di arrestare i papà di questi bambini. Ma questi ragazzi hanno imparato a farsi amare e a spiegare ai bambini che se fai qualcosa di male è giusto che paghi. Con la loro presenza però, con la loro mano aperta, gli insegnano che nella vita si incontrano anche persone che si prendono il tempo giusto per aiutarti.

Questa settimana hanno aperto la mano per noi:

Paolo Restuccia, NOSTALGIA DEL FETO

Andrea Fassi, COME TRASFORMO IN GELATO “IL COLORE VENUTO DALLO SPAZIO” DI LOVECRAFT

Andrea Carraro, IL MAESTRO INDISPENSABILE

Claudia Colaneri, DOMANDE FILOSOFICHE #12: I SOLDI E I DUBBI

Cinzia Zanchi, L’UVA DI VAMBA

Grazia Marchese, COSÌ MORBIDO SOTTO LE DITA

Marilena Votta, IL DESIDERIO È FATTO DI DISTANZE INFINITE

Antonella Busino e Mario Abbati, IL TAROSCOPO DELLA SETTIMANA: LASCIA FLUIRE L’ENERGIA!

Francesca Di Gangi, IL SILENZIO DEL TRAUMA, LA RIPARAZIONE DELLE PAROLE

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