Come trasformo “Friendly fire” in gelato

Una coppa di vetro congelata che fa sanguinare tutto dentro.

Io penso che esista, dentro ognuno di noi, una porta aperta e vuota dove finiscono le parole che dimentichiamo di dire, che non abbiamo voluto dire, che abbiamo scelto di censurare.
È tipo una porta sullo spazio, si affaccia dove il tempo non scorre, lì le parole buttate stanno sospese, legate solo da fili invisibili a pezzi in noi. E, mentre noi invecchiamo al di qua della porta, dall’altra parte le parole taciute, finte, esagerate, inutili si slegano, se ne vanno e si inabissano. Quelle vere invece, là nel buio, pesano, stringono i fili ai pezzi di noi che le hanno silenziate e a cui restano legate per sempre.
I più non le vedono, non ne sentono il rumore, ma silenziose fanno sanguinare.
Alcuni artisti, come poi succede pure nell’amore, riescono a connettersi con quello spazio al di là della porta e sono capaci di dialogare, di dire tutto di quei luoghi intimi. Sono in pochi ad arrivarci.
Chester Bennington, uno dei miei cantanti preferiti, da lì non è più tornato. Perché parole limpide e pure lo hanno portato troppo in fondo, dove l’anima va in frantumi.
Tutti gli artisti, tutti vorrebbero andare fin lì a trovare le parole, ma pochi si assumono il rischio.
E questa nuova canzone dei Linkin Park, Friendly Fire, dopo anni dalla morte di Bennington, operazione commerciale o meno, ha rimescolato la mia angoscia sulla fine del cantante. Perché so esattamente dove è andato.
E se fosse un gelato, sarebbe una coppa di vetro che stai mangiando, congelata, che va in frantumi e tu hai intorno chi ti ama, hai intorno chi ti difende, hai intorno chi dipende da te, chi si fida di te, chi conta su di te, ma tu la continui a mangiare perché tu la desideri, perché ne vuoi sempre di più ma non ti accorgi che la lingua ti sanguina, la gola ti sanguina e dentro i polmoni, l’intestino, il fegato sanguinano e i tagli ti uccidono un po’ alla volta e tu lo sai e non fai più nulla.
Facciamo del male alle persone che amiamo, mentre disintegriamo noi stessi e i fili legati agli echi di parole stringono e, insieme ai vetri, ti finiscono e ti portano giù, al di là di quella porta che si chiude in silenzio.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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