Le singolari avventure dei cittadini che vivevano un tempo nella nazione più lontana dalla nostra fortunata Italia. Trentacinquesima puntata.
Dal flauto di Ughetto scaturivano suoni dolcissimi e SessiBon era estasiata. Ogni nuova nota le faceva squagliare la vaniglia. Si scaldava soprattutto a ogni si a ogni la a ogni do. Si la do! “Suona Ughetto, suona” gridava. E lui suonava. Peccato che era notte e i vicini Paraculo Principi D’Orleans protestarono. Ma lei era felice lo stesso. “L’amore contrastato è più bello” gridò al postino che le consegnava la denuncia per schiamazzi notturni. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Quando uscì il romanzo di SessiBon occupò tutte le vetrine. Con i suoi milioni di follower le vendite erano assicurate. S’intitolava “La coscienza di Zenzero” autobiografia di una torta parlante. Era stata un’idea di Taglienzo Paraculo, dell’editore Mondatomi. SessiBon non sapeva nemmeno cosa c’era scritto. Tanto ai lettori interessavano solo le fotografie a panna sciolta e crema calda. Ma tu non l’hai nemmeno letto?” Le chiedevano. “Oh no! Leggere i libri invecchia la pelle”. Vinse naturalmente il Premio Sfrega. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Ughetto portò a casa un cucciolo di fox terrier. Quanto era dolce, quanto era buffo, quanto abbaiava. Molto, tanto, forse troppo. Soprattutto se Ughetto suonava il flauto. Seguiva la musica, anzi dettava il tempo. “Ti chiamerò Amadeus” sorrise Ughetto. “Ei bro, dai dai, bella zio! Twittami, taggami, addami, sono J-Arf” rispose lui. Solo il sorriso che gli riservò lo convinse a non abbandonarlo sull’autostrada. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Fraticchio Altocielo era un eremita che viveva solo di radici e acqua chiara. Quando Cardinalio Paraculo D’Orleans lo andò a trovare, Fraticchio lo rimproverò per i suoi vizi. Cardinalio s’inginocchiò penitente. E Fraticchio sentì un suono nuovo nel silenzio. Clic clic clic. Cos’era? Un uccello? Un roditore? No, era l’assistente di sua eminenza che scattava foto per il profilo social della diocesi. Pentirsi sì ma in diretta Facebook. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
Astolfo e Astolfa Paraculo D’Orleans organizzavano le loro feste in un parco principesco. Era arricchito da piante d’ogni specie. E illuminato da migliaia di fari. Avrebbero pagato qualunque cosa per riempirlo di lucciole ma non se ne trovavano da comprare. Le lucciole preferivano amoreggiare con le loro lucine misteriose nel piccolo giardino silenzioso di Augusto Nichelino e Aurora Dell’Assunzion. Che meraviglia, il Malpagò, dicevan tutti.
#35 to be continued…