La Questione di Marco

Fin da bambino Marco non trovò mai risposte alle domande ridondanti della gente, degli amici, della famiglia, degli insegnanti, dei passanti; visse la sua vita senza risposta alcuna.

Fin da bambino Marco non trovò mai risposte alle domande ridondanti della gente, degli amici, della famiglia, degli insegnanti, dei passanti; visse la sua vita senza risposta alcuna.
Riuscì a fidanzarsi con un cenno di assenso all’età di 37 anni con una ragazza che a lungo rispettò le sue non risposte, accumulando però in lei domande su domande fino a occludere ogni angolo del suo cuore.
Una sera di autunno le tante domande divennero incontenibili.
La ragazza non riuscì a trattenerle, straboccarono come schiuma di birra da un bicchiere.
Vomitò addosso al ragazzo una domanda dopo l’altra, domande brevi domande lunghe domande confuse, vomitò per più di mezz’ora parole con punti di domanda, virgole, avverbi, punti esclamativi, vomitò cosi tanto che la stanza tutta venne sommersa.
Il ragazzo, in preda al panico, si fece piccolo e, schiacciato dal flusso di domande, divenne minuto a sufficienza da credere di non essere più visto.
La giovane fece uno sforzo per interrompere i conati avendolo perso di vista. Respirò a fondo e guizzò gli occhi agli angoli della camera; vicino a un batuffolo di polvere sotto una presa della corrente vide il suo fidanzato ormai delle dimensioni di un mandarino.
Non trattenne oltre il nuovo conato che le premeva in gola. E ancora vomitò bile di dittonghi, punti, sillabe, congiunzioni, allitterazioni e soprattutto punti interrogativi.

Il ragazzo strizzò gli occhi con forza ripetendosi che ognuno è ciò che è. Quando, d’un tratto, iniziò a mutare forma.
Crebbe a dismisura. Le braccia si ritirarono, le gambe si serrarono allungandosi, la testa divenne conica crescendo fin quasi al soffitto, poi il collo ormai stirato per più di mezzo metro si incurvò e a penzoloni si accoccolò sul suo lato sinistro.
Si accorse nel trambusto di aver perso il cuore dalla gola per la paura, cuore che scivolando andò a posizionarsi proprio a pochi centimetri di distanza dai suoi piedi ormai uniti in un tutt’uno e sospesi da terra, completando così la forma longilinea e affusolata del perfetto punto interrogativo.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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