Vi siete mai chiesti quali storie si nascondano dietro alle materie prime usate da Andrea Fassi? In questa nuova versione di “Colazione da Fassi”, Andrea curioserà nel passato dei frutti della terra per raccontarvi aneddoti e leggende legati ad essi. In fondo siamo quello che mangiamo, e ciò che mangiamo, ha molto da raccontare, come me.
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Ecco tre storie che non sai sulla…nocciola!
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1 – Con i ramoscelli di nocciolo venivano fabbricate bacchette magiche ed altri strumenti similari che si credeva avessero il potere di condurre chi lo desiderava nel luogo da lui ricercato: che fosse il punto in cui scavare per dissotterrare un tesoro nascosto, una fonte d’acqua sotterranea, la strada per trovare una persona perduta, o quant’altro.
La tecnica funzionerebbe così: recarsi nell’area dove si pensa possa trovarsi l’oggetto della propria ricerca.
A questo punto tenere in mano la bacchetta di nocciolo e prestare attenzione ai movimenti della stessa che condurranno nel giusto luogo.
Da sottolineare è, nello specifico, il legame che secondo alcuni esisterebbe tra nocciolo e acqua: secondo alcune credenze il legno della pianta reagirebbe alla presenza di questo elemento, conducendo per l’appunto a importanti fonti d’acqua nascoste. Infatti a utilizzare rami di nocciolo, erano i rabdomanti.
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2 – Tra le fiabe del focolare dei fratelli Grimm troviamo una particolare versione di Cenerentola.
Tra i protagonisti della storia proprio un magico Nocciolo.
Dopo la morte della moglie il padre di Cenerentola si era risposato con una crudele donna che aveva portato con sé le due figliolette.
Cenerentola veniva trattata come un’umile serva in famiglia, non essendo il padre granché attento ad ella, lasciando che subisse le angherie della matrigna e delle sorellastre.
Un giorno, in partenza per una fiera, il padre chiese alle tre figlie cosa desiderassero ricevere da questo suo viaggio.
Le sorellastre richiesero doni ricchi e lussuosi.
Cenerentola disse invece: “Babbo, il primo rametto che vi urta il cappello sulla via del ritorno, coglietelo per me”.
Così avvenne e Cenerentola ricevette un ramoscello di Nocciolo.
Decise di piantarlo accanto alla tomba della madre, dove sempre si recava.
Le sue lacrime piene d’amore innaffiarono il rametto che crebbe, divenendo così un albero di Nocciolo.
Ogni volta che la giovane si recava a far visita alla madre appariva, appollaiato sui rami della pianta, un uccellino bianco.
Ad ogni desiderio che la giovane esprimeva l’uccellino le portava ciò che aveva desiderato.
Fu così che poté partecipare di nascosto al ballo regale dove lei ed il principe si conobbero ed innamorarono.
L’uccellino del Nocciolo le procurò i tre meravigliosi vestiti per le tre sere del ballo.
E, sempre sul Nocciolo magico, si posarono due colombe vigili che guidarono il principe nella ricerca della fanciulla scomparsa.
La matrigna di Cenerentola aveva infatti cercato di convincere il principe che proprio una delle sue figlie era quella giovane misteriosa di cui si era perdutamente innamorato.
In questa fiaba il Nocciolo rappresenta una divinità femminile – forse una Driade? – che con l’aiuto degli uccellini aiuta la giovane Cenerentola, tanto buona e, quindi, meritevole.
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3 – In un tempo molto, molto lontano esisteva un magico pozzo: il pozzo di Connla.
Esso sorgeva nella verde e rigogliosa Irlanda, nella città di Tipperary.
Nella fontana, circondata dai 9 noccioli dell’arte poetica, vivevano i magici salmoni della conoscenza.
I pesci mangiavano le nocciole che cadevano nel pozzo, acquisendo così la saggezza e l’ispirazione poetica contenute nei frutti.
Lasciavano infine il pozzo spostandosi nel fiume Boyne.
Un giorno un anziano druido incaricò il giovane Fionn di cucinare uno di quei salmoni. L’incarico prevedeva il ferreo divieto di assaggiare il piatto.
Null’altro fu spiegato all’inconsapevole Fionn.
Fato volle che il giovane, mentre cuoceva il pesce, si bruciò e portò immediatamente il dito alla bocca per trarre sollievo dal dolore.
Immediatamente il piccolo imprevisto gli donò Ispirazione e Saggezza, la stessa che dalle nocciole passò prima al salmone ed infine a lui.