“Rainbirds” di Clarissa Goenawam (Carbonio)

Come in tutti i romanzi giapponesi quello che non si vede è assolutamente reale come le cose che possiamo toccare

Basta solo leggere le prime pagine di questo romanzo e cominci a essere risucchiato nel mondo onirico giapponese raccontato da Ren, il protagonista e voce narrante.

Tutto inizia con il feroce delitto della sorella maggiore Keiko, alla quale Ren era molto legato, e che nonostante i 9 anni di differenza e le vite diverse, continuava a sentire almeno una volta alla settimana al telefono. Sono molte le cose che Ren non sa di Keiko, per esempio perché e da chi è stata uccisa.

Chi, infatti, può aver interesse a uccidere una tranquilla insegnante d’inglese di una scuola preparatoria di una cittadina sperduta tra le montagne, lontana da Tokyo? Sicuramente un delitto passionale, maturato all’interno della vita segreta di Keiko di cui  Ren non sa nulla. Sua sorella non aveva un ragazzo e allora perché quella confezione di pillole anticoncezionali nella sua borsetta, ritrovata sul luogo dell’omicidio?

Ren ha bisogno di mettere distanza tra lui e la vita confusa di studente alla soglia della laurea, con una fidanzata in stand by, che pretende da lui un impegno troppo forte.

Il Giappone dell’anno 94, prima dei social, e prima della crisi, è ancora un luogo in cui è possibile rifugiarsi, e così, quando il preside della scuola di Keiko gli chiede di insegnare inglese al posto della sorella per un semestre in attesa di capire cosa fare del suo futuro, Ren accetta.

Quello che accade da questo momento in poi sono eventi misteriosi che trovano luce a seguito della paziente osservazione di Ren. C’è la moglie di un politico facoltoso, chiusa in silenzio ossessivo dopo la morte della figlia piccola a seguito di una misteriosa malattia, alla quale Ren fornirà la chiave per uscire dal suo dolore spesso come una coperta, e la sorella di questa donna, che non vede da molti anni, che gli racconterà la storia di una famiglia spezzata.

Come in tutti i romanzi giapponesi quello che non si vede è assolutamente reale come le cose che possiamo toccare. Nessuna meraviglia quando Ren comincia a sognare una bambina di circa 5 anni, che lui chiama Codini, in mancanza di altre informazioni, e che, in maniera dolente, aspetta che lui capisca chi è lei davvero.

Chi è questa misteriosa bambina? Quale legame ha con la sorella la bellissima alunna di Ren, e prima ancora di Keiko, Rio, anche detta Seven Stars dalla marca di sigarette che maneggia tra le sue bellissime mani affusolate di adolescente?

E Honda, collega di Keiko, cosa nasconde dietro la premura e un’apparente bonomia?

E perché i genitori di Ren sono rimasti quasi indifferenti alla sorte della figlia, al punto da aver perso i contatti con lei, e a non partecipare nemmeno alla cerimonia funebre?

Alcune di queste domande, come pezzi di un puzzle, troveranno una risposta alla fine. Ma quello che rimane è il senso, ineluttabile, del tempo che passa, di vecchi dolori che si riacutizzano prima di iniziare a guarire, e la nostalgia della famiglia elettiva, il senso di calore che ci danno le piccole cose.

“Sai che uccelli sono?” chiesi.

“Un tipo di cuculo” rispose Honda. “In Australia li chiamano rainbirds, uccelli della pioggia, Si pensa che cantino prima delle tempeste, ha a che fare con il loro modello di migrazione”.

Quindi quelli erano uccelli della pioggia.

“Non importa quanto lontano si spingano, torneranno sempre a casa”.

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Marilena Votta

Marilena Votta nasce a Napoli e trascorre la sua infanzia e adolescenza in un luogo fatto di sole accecante e ombre altrettanto tenaci. Ha pubblicato le raccolte di racconti Equilibri sospesi, La ragazza di miele e altre storie (Progetto Cultura, 2016) e Diastema (Ensemble, 2020), e la raccolta di poesie Estate (Progetto Cultura, 2019). Il suo racconto “Fratello maggiore fratello minore” è stato pubblicato nell’antologia “Roma-Tuscolana”. Alcuni suoi racconti sono disponibili su varie riviste on line e cartacee. Nell’ottobre 2021 pubblica il suo primo romanzo, Stati di desiderio, con D editore. Del suo rapporto con la scrittura asserisce, convinta, che è il suo posto nel mondo. Scrive recensioni di libri che ama per "Dentro la lampada", la rivista della scuola Genius.

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