Non me ne voglia Empedocle. Devo aggiungere un quinto elemento pronto a farsi gelato. Le mie mani, il mio umore, i miei gesti, l’intuito, sono ingredienti imprescindibili; parte del tutto.
Poniamo una ricetta basilare di crema all’uovo. Ricetta scritta nero su bianco eseguita da me e da altri due gelatieri. Stessa procedura, stessa grammatura, diverso risultato.
La quintessenza che diventa gelato è invisibile agli occhi. È l’essenziale che rende il cibo tutto un fattore emotivo. Racconta la personalità del cuoco, del pasticcere o del gelatiere mentre il gusto scivola nell’emozione.
Le mani modellano, l’umore guida.
Il migliore non è chi scrive la miglior ricetta, il migliore è chi trasforma la materia prima attingendo a tutti gli allineamenti emotivi di cui dispone, relegando a chi assaggia la fortuna di sfiorare la quintessenza, quel di più cui tutti aspirano ma pochi colgono.