Come trasformo Metallo in gelato

È un cioccolato selvaggio, una fava di cacao libera che nel guinzaglio incontra note spinose di costrizione

La scuola Genius ha una mascotte, cui io a buona ragione sono affezionato. L’appellativo dedicatomi per motivi organizzativi nei suoi riguardi è Zio Merda per il semplice fatto di porgli dei limiti.

Metallo è un bassotto umano dagli occhi buoni, una mousse di cioccolato al tabacco morbida e invitante. Ha carattere fino a diventare insistente nell’abbaio quanto il tabacco pungente nelle note finali del nostro cioccolato. Ma gli si perdona tutto, perché la qualità fidelizza e rende irresistibili.

È un cioccolato selvaggio, una fava di cacao libera che nel guinzaglio incontra note spinose di costrizione; Metallo imbrigliato è un cioccolato al latte privo del suo charme e del suo carattere.

Libero invece lo vedi baldanzoso, incurante, aggirarsi per la Sala Giuseppina poi per il giardino esterno.

– Metallo vieni qui! – ma la porta che collega il giardino alla grande sala si spalanca e lui zompetta all’interno, vispo.

– Metallo!

Il bancone del gelato è tutto uno zucchero e un odore, entra dalla porticina proibita dedicata solo a chi lavora. È dietro al banco sì, e lo Zio merda non se ne accorge. Ma il banco dà poco sfogo al gusto di leccare qui e lì, troppi piedi che si muovono veloci, l’altezza non è quella giusta, il pavimento antiscivolo scomodo.

Così procede come un cioccolato appena concato dondolandosi sulle zampette a sigaro verso il laboratorio. Punta al laboratorio.

Una scala, due scale, tre scale. Zio Merda.

Zio merda strilla. Ma non quanto vorrebbe. Strilla a Metallo di polverizzarsi in cacao e tornare nella sala Giuseppina e farsi legare al guinzaglio. Gli occhi languidi e buoni come bottoni di massa cacao senza zucchero fissano Zio Merda. Tre scale, due scale, una scala, il banco pieno di piedi, la grande sala, il giardino.

– Metallo, dov’eri!?

Ha gli occhi limpidi Metallo, imperturbabili e, disinteressato quanto offeso, se ne torna vicino al suo trolley cuccia. Zio Merda è ancora lì, sull’uscio del laboratorio a pensare che, alla fine, a quella barretta tozza di cioccolato fondente gli vuole bene. Ma la battaglia è ancora aperta.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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