Quando nella cameretta desideravi

Quelle lucette rosse mi sembravano occhi di giganti.

Quando ero piccolo vivevo a Prato Smeraldo, un comprensorio verdeggiante vicino alla metro Laurentina. Per me il mistero più grande di Prato Smeraldo erano le lucette rosse che di sera vedevo dal balcone oltre i palazzi. Quelle lucette rosse mi sembravano occhi di giganti.

Quando ero piccolo facevo molte domande, ma non chiedevo a nessuno le risposte. Google non c’era, tutto quello che era fuori casa era più misterioso di adesso. Chissà cosa sono quelle lucette rosse, mi chiedevo sempre.

Tu fai una domanda e rimani in ascolto prima o poi l’universo ti risponderà, dicono alcuni. Vi capita mai di farvi una domanda e poi dopo anni arriva la risposta?

Sono cresciuto un po’ e da adolescente volevo fare il dj. Stavo sempre chiuso in cameretta a mettere i 33 o i 45, con i giradischi della Technics che mio fratello mi aveva venduto a rate. Qualcosa dentro mi diceva che per fare il dj dovevo anche fare la radio. E così ho preso i miei migliori amici e li ho convinti a fare la radio in cameretta. Tutto è testimoniato da audio cassette di plastica e VHS.

Radio Raid the Radio, Radio Raid the Program era il nome della radio e del programma.

Avevo fatto anche il logo: due R maiuscole a specchio. Alberto era lo speaker, Silvia lo spalleggiava in modo irriverente, Leonardo faceva gli ospiti e io facevo il regista. Mettevo i dischi tra un parlato e l’altro. Naturalmente scrivevo la scaletta e alle 14:30 se tutti non erano puntuali mi veniva l’ansia. Finita la puntata premevo stop, duplicavo le cassette
e le passavo ai tre amici. Siamo andati avanti per qualche puntata. Poi abbiamo smesso. E mio fratello si è ripreso i giradischi. Non è per questo che ho smesso di sognare di fare il dj e la radio. Ho smesso perché avevo iniziato a uscire di casa.
E fuori da quella cameretta di Prato Smeraldo dopo 25 anni, ieri sera la risposta è arrivata, durante la lezione di “Scrivere e fare Radio” che sto frequentando. La lezione è sulla storia della radio. Le lucette rosse che vedevo dal balcone di casa dei miei genitori non erano occhi di giganti, ma erano le luci notturne del Trasmettitore di Prato Smeraldo, la struttura per la radiotrasmissione in alta potenza su onde corte della Rai. Ma non è che tutte quelle trasmissioni in onde corte, che per anni ho ignorato, mi hanno sempre guidato l’inconscio fino al punto dove mi trovo ora?

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Luigi Annibaldi

Scrittore di racconti, editor e illustratore. Da oltre dieci anni conduce corsi di narrativa e scrittura creativa in diverse scuole medie, licei statali, biblioteche di Roma, centri diurni e al Goethe-Institut, l’istituto di Cultura della Repubblica Federale di Germania. I suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista Linus di Baldini&Castoldi e della rivista francese Les Cahiers européens de l’imaginaire. Ha pubblicato la raccolta Sushi Pin Up e, con Ilaria Palomba, il romanzo Una volta l'estate. Cura la rubrica di racconti Schegge nella rivista IF, Insolito Fantastico delle edizioni Odoya, collabora con Tuttolibri, il magazine de La Stampa dedicato ai libri.

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