Cosa rende una persona proprio la persona che è, se non le relazioni che ha intessuto, le modalità in cui il rapporto con gli altri e le nostre reazioni al loro tocco ci ha reso quello che siamo. È questo il messaggio che ci lascia questo breve ma intenso romanzo, dove sono narrate quattro importanti relazioni per la protagonista. Una ex fidanzata, diventata una politica importante, e che dopo anni si rivela diversa da come lei la immaginava, un’amica con la quale ha diviso casa, un ex fidanzato che le lascerà parecchio di cui prendersi cura, e la madre, una donna fragile e delusa, impaurita dal progredire del frastuono vitale che le sale addosso come un’onda malvagia.
La narrazione scavalca anni ed emozioni, in una Svezia libera e progressista, fatta di divani sdruciti e abuso d’alcool, case da pulire e sempre piene di sconosciuti in cerca di un appoggio, un viaggio estemporaneo in Irlanda per riportare un messaggio sulla gravità della malattia della madre all’amica furiosa e strana.
Non c’è nessuna amarezza o delusione profonda nella protagonista, quanto la lucida consapevolezza che non possiamo fare altro che accettare le contraddizioni che le persone esibiscono come trofei, a volte incise nella pelle, a volte nel passo sbilenco. Amiamo chi decidiamo di amare e quando una persona ci lascia, per motivi non abbastanza chiari o semplicemente ha una vita da vivere altrove, non resta molto da fare se non aspettare che il buio scolori in tinte più tenui. Si vive con quello che ci tocca in sorte, le nostre ferite che tentiamo di richiudere, lasciandoci attraversare con purezza dalle storie degli altri.
“Passata la febbre ecco che scrivo di nuovo, come quando una vecchia ferita si riapre e riprende finalmente a sanguinare, e le immagini degli altri mi sembrano un puzzle incompleto, e mi chiedo chi sia davvero il soggetto di quei ritratti. Ogni volta al cimitero Sally tira fuori il suo thermos, e insieme brindiamo alle lapidi che ci stanno intorno con una tazza di caffè. ‘Fra un po’ sarà troppo tardi’ dice, mentre mi allunga il thermos.
‘È per questo che dobbiamo fare tutto quello che possiamo’.”