Come trasformo un lipogramma in gelato

Un esercizio di stile di chi conosce l'arte del gelato e ne sacrifica la corporeità a vantaggio del proprio ego.

Tutte le creme gelato, quelle artigianali e complete, hanno l’uovo. Il vero artificio è togliere l’uovo e mantenere lo stesso sapore.

Un lipogramma che si fa gelato è tutta la sfilza di gusti artigianali al Palazzo del Freddo cui viene tolto l’uovo. Un gelato senza uovo è un gelato che al palato risulta con un poco meno di aria, quindi meno morbidezza, meno palatabilità, te ne accorgi dopo averlo leccato un paio di volte, capisci che lì dentro c’è l’artificio del gelatiere. È un esercizio di stile di chi conosce il mestiere e vuole sperimentarsi. Se decidessi di calarmi nei panni di un moderno Nestore di Laranda, che decise di riscrivere un’Iliade lipogrammatica, la lunga vetrina di gelato che vi accoglie al Palazzo del Freddo sarebbe priva dell’invisibile magia del giallo luminoso dell’uovo e, all’assaggio, il gusto imperfetto vi confermerebbe l’odiosa scelta di sperimentare un lipogramma, che ha tolto corpo al dolce più amato del mondo a vantaggio dell’ego di un gelatiere esperto.

Condividi su Facebook

Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

Tag

Potrebbe piacerti anche...

Dentro la lampada

Zio Alberto

Cosetta incontra inaspettatamente un lontano parente che aveva conosciuto solo nei racconti dei suoi familiari.

Leggi Tutto
Apri la chat
Dubbi? Chatta con noi
Ciao! Scrivimi un messaggio per dirmi come posso aiutarti :)