Come trasformo i Fort Minor in gelato

Nei lavoro artistici non ci sono mica solo le competenze tecniche. C'è un'anima, che fluisce dentro i ricordi delle persone.

Se morissi domani, qualcuno prenderebbe il mio ruolo di Amministratore Delegato.

Punterebbe meno sul nome Fassi e più sul brand Palazzo del Freddo. Non ci sarebbero più eventi, quelli erano nel mio stile, ci sarebbe una gestione manageriale più accorta, più in disparte nelle retrovie, altrettanto solida e di certo più tecnica. Si sentirebbe un flusso freddo che priva di un’anima in espansione tutto il progetto del Palazzo del Freddo. Qualcuno tirerebbe un sospiro di sollievo qui; i più, alla fine, piangerebbero, forse.

Se fosse successo dieci anni fa, dico se fossi morto dieci anni fa invece, nessuno se ne sarebbe accorto.

Come se Chester Bennington dei Linkin Park fosse morto quando ancora il mondo non aveva ascoltato In the end, Final masquerade o What I’ve done; quando nulla di tutto ciò fluiva dai padiglioni auricolari dentro ognuno di noi, come invece è stato.

Mike Shinoda, che è la sua bravissima spalla tecnica e talentuosa, in ombra di Chester da sempre, ora vive alla luce del vuoto che lui ha lasciato. Il suo progetto Fort Minor è impeccabile, onesto e ascoltabile. Ma l’anima dei Linkin Park non c’è e lui ne è consapevole. Ne rivisita brandelli, ma nell’arte è l’anima che conta.

Un po’ come se tra vent’anni il Sanpietrino, la Caterinetta e il Ninetto diventassero iconici in tutto il mondo, il marchio Fassi fosse riconosciuto ovunque grazie a me, insomma come se io diventassi l’icona mondiale del gelato. E lì all’apice, tac, morto. Vuoto cosmico per la futura Fassi Corporation che sopravvivrebbe solo come una macchina da soldi.

 

Io ci metto quello che sono, nel mio lavoro, mica solo le competenze tecniche. Ci metto amore, rabbia, rifiuto, desiderio, insomma piloto l’anima che trasferisco sulla gelateria verso un valore assoluto: fluire dentro i ricordi delle persone attraverso il gusto.

 

Perché la vera arte nel cibo, accomunabile alla musica o alla scrittura, non è la capacità di trasformazione della materia prima, ma l’idea, il progetto imprenditoriale, il desiderio rabbioso e dolce che prende forma mentre fluido muta con l’essenza di chi lo pilota.

Se morissi domani, qualcuno piangerebbe la mia impronta ancora poco decisa, ma per i Fort Minor di Shinoda, saliti alla ribalta dopo la morte di un Chester Bennington ormai leggenda, sarebbero per il bravo Shinoda una crema Fassi senza Fassi, un’ottima crema tradizionale latte, panna, tuorlo e zucchero che lascia la bocca pulita ma vuota, senz’anima.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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