La donna seduta al tavolino del bar scrive e sorride, mentre un via vai di gente affolla i vicoli e il lungomare di Gaeta.
I capelli grigi e spettinati incorniciano un volto segnato, ma gli occhi sono quelli di una ragazza che si guarda intorno con un misto di curiosità e sfrontatezza.
La gente che passa non immagina neanche quante storie potrebbe raccontare questa signora dall’aria dimessa.
Partigiana da ragazza, attrice, ha recitato in Senso di Visconti, è la compagna di Citto Maselli che la lascia dopo vent’anni, l’elettroshock le ha azzerato quasi tutta la memoria, ha vissuto ai Parioli, è stata in carcere a Rebibbia, ha rubato gioielli alla sua migliore amica, è stata abbandonata, è stata molto amata.
Lei scrive, cerca i pezzi che ha perso lungo la strada, anche se nessun editore vuole saperne di lei e delle sue storie, ma ormai non si dispiace quasi più.
Il sole di Gaeta l’accarezza, la gente passa e va, e Goliarda sorride, un sorriso che, secondo Renato Guttuso, ha proprio “l’allegrezza di una fetta d’anguria”.
Bibliografia:
Goliarda Sapienza, L’arte della gioia, Einaudi;
Goliarda Sapienza, L’università di Rebibbia, Einaudi.