L’ambizione di vedere la trasposizione cinematografica di un suo libro è la molla che fa scattare il desiderio nascosto di Patrick Hamlin, scrittore in crisi, di vedere riconosciuto il suo lavoro di ricerca familiare sfociato in una sorta di Amleto horror, e che lo porta ad allontanarsi da una moglie che non si rispecchia più nella realtà consumistica del tranquillo mondo suburbano del Midwest, e da una figlia insolitamente sensibile e spirituale, e ad approdare in una Los Angeles diversa dalle sue aspettative.
Per Cassidy Carter, protagonista del futuro film tratto dal libro di Patrick, ex bambina prodigio, questo set è l’occasione di ritorno al grande schermo, dopo un momento di blocco. Tra i due si stabilisce un legame, non romantico, ma piuttosto basato sulla necessità di sopravvivere a un ambiente umano e naturale molto ostile.
Gli incendi improvvisi, le ambizioni frustrate di Patrick, e il senso di capricciosa solitudine di Cassidy fanno da contraltare a un mondo che sta dando sfogo alle sue ultime energie vitali, dove per contrastare la penuria d’acqua, le aziende californiane hanno messo in commercio un prodotto di consumo che si chiama AQVA e che, apparentemente, ha la stessa composizione molecolare del nostro elemento indispensabile per la sopravvivenza. Apparentemente. L’AQVA è largamente diffusa in tutta la California, e tutti vengono incoraggiati a consumarla, tra l’altro al contrario della prima acqua, che ha un unico sapore, questa riproduce i sapori della frutta, del latte e, nei casi di fragranze più costose, raggiunge un costo notevole, venduta in confezioni di design.
Sul set si respira una sorta di strisciante atmosfera disancorata dalla realtà, e nessuno sembra davvero interessato né alle opinioni di Patrick, né all’incuria di attrezzi e personale che fa accumulare ritardi e confusione nella produzione del film. In più la moglie di Patrick, Alison con la figlia, Nora, decide di spostarsi a tempo indeterminato in una comunità isolata dove si rifugiano persone accomunate dal bisogno di ricreare condizioni di vicinanza per opporsi alle chiassose e inautentiche scelte di vita e di immersione totale nella natura. Qui, le sedute di condivisione del lutto per l’estinzione della vita animale, diventa un modo di riflettere sul legame familiare tra Patrick e Alison, e per la bambina, vera leader in fieri, di cercare e proporre modalità di sopravvivenza al di fuori della comfort zone della modalità di vita vissuta prima.
Patrick, insieme a Cassidy, assiste, impotente, al disgregarsi dei ricordi dei cittadini losangelini, quando si accorge che persone di tutte le età, anche adolescenti, manifestano segni violenti di demenza, arrivando a dimenticare ogni dettaglio utile legato alla sopravvivenza, tipo aprire la bocca per mangiare o sbattere le palpebre per tenere gli occhi aperti e idratati. Questa misteriosa malattia è legata al consumo massiccio e quasi irrinunciabile di AQVA, oppure è frutto di combinazioni di virus e di cambiamenti climatici?
Non ti manca l’acqua normale, il non avere scelta, il non dover prendere decisioni?
Adesso che ci penso, sai che non mi ricordo granché? Così funzionano i regimi.
E qual è il senso, ultimo, del nostro stare al mondo, se perdendo i ricordi perdiamo la speranza, il futuro e il passato, le ancore che ci tengono vivi, e fanno di noi quello che siamo, non solo corpi contusi e ottusi bisognosi di cure?
Con il suo stile poetico, profondo, Alexandra Kleeman entra, dopo il suo esordio in Il corpo che vuoi, nel disturbante regno della possibilità catastrofica, che vede opposte individualità contro massificazione, lucidità contro straniamento, solitudine contro comunità.
Entravi nell’acqua fino ai polpacci e ti guardavi i piedi, pallidi come pesci di pesci di caverna nel bagliore mattutino. Al freddo ogni muscolo del piede sembrava all’improvviso bordato di luce pura e morbida, e il male era più un indolenzimento dal troppo correre, dal troppo vivere.