Katherine Mansfield e la passione della scrittura

Protagonista di Vita da scrittore di oggi è Katherine Mansfield e il suo rapporto con la scrittura.

“Che cosa mi rende così difficile il momento della creazione? Se dovessi ora sedermi e cominciare a scrivere, semplicemente, qualcuna delle storie, nella mia mente già tutte scritte e pronte, passerebbero intere giornate. Sono tante, tante! Siedo: sono lì, così, perfette che se, vincendo la mia pigrizia, dovessi prendere la penna, dovrebbero scriversi da sé. Ma bisogna pur ʻfareʼ! Non trovo un posto per scrivere, come vorrei: la sedia non è comoda… eppure, anche se mi lamento, questo sembra il posto e questa la sedia”.

(…)

“Avevo riletto tutto L’Idiota, molto attentamente, sono ancora più dubbiosa di prima circa il carattere di Nastassja Filipovna. A dire la verità non è dipinta alla perfezione. Anzi direi che è ritratta piuttosto male. E mentre leggiamo, aumenta in noi una specie di irritazione, un fascino deluso che alla fine riesce quasi a cancellare le prime, davvero meravigliose ʻimpressioniʼ su di lei. A che cosa mirava insomma, Dostoevskij?”.

(…)

“Ho scritto queste pagine per me. Posso osare mandarle a J.? Ne può fare l’uso che meglio crede. Deve vedere quanto io l’amo.

E quando io dico ʻho pauraʼ, non ti crucciare, amor mio. Noi tutti abbiamo paura quando ci troviamo nella sala d’aspetto di un medico. Eppure, dobbiamo entrare là, se l’altro che resta può mantenersi tranquillo, è questo tutto l’aiuto reciproco che ci si può dare…

Tutto ciò mi sembra serio e audace. Ma ora che io ho lottato corpo a corpo con questi pensieri, ora tutto è finito. Mi sento felice… infinitamente felice. Tutto va bene”.

Bibliografia:

Katherine Mansfield, La passione della scrittura, Baldini & Castoldi;

Katherine Mansfield, Diario, Dall’Oglio.

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