Il crudele e tenero mondo giapponese di ragazzi post-adolescenti, protagonisti del secondo romanzo di Clarissa Goenawam, somiglia a un rintocco che risuona a lungo, un riverbero che accompagna il lettore, e che lo spinge a riflettere sulle verità taciute che crescono e diventano bolle destinate a stritolare chi ne rimane imprigionato. Miwako Sumida è una dolce e diretta ragazza giapponese, al contrario di molte sue coetanee ha il dono della schiettezza, e non va pazza per gli accessori alla moda, e non cerca di essere popolare. Così, quando, durante un appuntamento combinato da un ragazzo interessato alla sua amica, Miwako incontra Ryu Yanagi, la sua prima reazione è di fastidio, e solo quando Ryu le mostra che hanno in comune la passione per la lettura, Miwako si rilassa. Tra i due nasce un’amicizia che non diventa una relazione sentimentale perché Miwako è ben attenta a respingere Ryu: le sue argomentazioni hanno il sapore malinconico di qualcosa che somiglia a una bugia. Se si iniziassero a frequentare da fidanzati, poi, in caso di chiusura della relazione romantica, perderebbero la specialità e la grazia preziosa del loro rapporto. Ryu intuisce che Miwako nasconde qualcosa, il suo corpo spesso rinchiuso in pose che lasciano intuire una mancanza di spensieratezza, tuttavia non insiste. Anche l’amica di Miwako, Chie, sa qualcosa del segreto che Miwako ha deciso di custodire nelle profondità dell’anima, in un posto così oscuro, che finisce con il condurla al suicidio.
Perché Miwako è fuggita da Tokyo? Come mai per uccidersi ha scelto una foresta immersa in un tempo sospeso, dove in maniera imprevista, scende una fitta nebbia? La nebbia che sembra voler mettere alla prova la determinazione di Chie e Ryu, che, dopo la perdita di Miwako decidono di intraprendere un viaggio per recuperare la pace, per lasciarla andare. Gli interrogativi, fitti di congetture dei due amici, sono destinati a trovare risposte solo grazie alla capacità della sorella di Ryu, che ha il dono di vedere gli spiriti erranti. Miwako ha tentato con tutte le sue forze di vivere in armonia con le sue ferite, i sensi di colpa e le paure, quando dentro di lei, qualcosa ha ceduto. AAgli
In un Giappone tormentato da ombre inquietanti, desideri inespressi, e competizione crudele, inizia la vita adulta di Ryu, il suo staccarsi dal sogno, incantato, del sorriso aperto e incoraggiante di Miwako, che voleva far credere di vivere in un mondo perfetto, sperando che la sua forza di volontà bastasse a rendere vera la menzogna che si raccontava. I sogni che ci lasciamo dietro, durante l’ingresso nell’età adulta, conservano l’immagine di quello che desideriamo, intrappolati in una sorta di quadro, come nel libro di Oscar Wilde, tanto amato dal protagonista. Transessualismo, poteri paranormali, bullismo e devozione amicale sono le tematiche trattate nel libro, con lo stile leggero e accattivante degli autori giapponesi, che vivono le enormi contraddizioni di un paese in cui il benessere economico, se non arginato, finisce per logorare l’umanità.
Per una frazione di secondo pensai di dire a Miwako Sumida che la amavo ancora. Ma non ci riuscii. Non volevo farle pesare i miei sentimenti. Decisi invece di memorizzare ogni suo dettaglio. I suoi occhi brillanti con la montatura nera, i suoi capelli neri lisci e setosi, il suo collo lungo, le sue clavicole, le sue dita sottili e le sue unghie non dipinte e il suo sorriso, che non mancava mai di convincermi che il mondo era un posto perfetto.