La cassa

Il protagonista nato dal flusso di coscienza di Fassi è un uomo alla deriva dentro una cassa da morto.

Sollevo lo sguardo sul legno nero dentro questa piccola cassa da morto che bascula per via del mare e si muove a destra e a manca e perdo la cognizione del tempo proprio quando la cassa si ferma e non avrei mai potuto pensare di farla franca almeno questa volta no no non lo penso mica, anche se morto sono morto senza sentire niente ma non sia mai che si parli di rimpianti, morto senza che la morte lasci un segno e per quanto io non possa sentire rifarei tutto quello che non ho fatto ma almeno con la decenza di non lagnarmi e senti poi che botti senti le onde come colpiscono il fondo e come io quando sentivo qualcosa salire su e lo spingevo giù e tornava su e io spingevo più forte giù e mi chiudevo nella stiva e dai che la vita galleggiava e io lì a perdermela tra le mani oh se me lo ricordo che se mi trovassi ora fuori questa cassa, fuori da questa stiva, fuori sul ponte, io all’onda direi onda senti sii più forte che non ti sento sii più violenta che non ti sento sii più distruttiva che non ti sento e invece tu fai solo oscillare la barca e la cassa da morto scivola un po’ e io mica la sento l’acqua mica lo sento il freddo il caldo quasi quasi penso che se ti sentissi sarei felice di essere morto e di affogare di farmi spazzare via e beata la vita direi che va beh onda tu sfonda la nave piglia sta cassa da morto st’involucro di legno e portalo in giro nel tuo oceano magari lavala sta cassa spaccala ma fammi sentire se sei fredda calda salata appiccicosa dolce che qui il non sentire m’ha fatto morire che manco ne sono sicuro se sono morto o sono solo sepolto vivo.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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