Le volete due o tre regolette – o forse quattro – per scrivere una lettera di presentazione da inviare a un editore insieme al nostro romanzo? Beh, che le vogliate o meno, ve le beccate comunque! Intanto deve essere breve, massimo direi 20-25 righe perché l’editore, o meglio il redattore incaricato della casa editrice, assieme alla nostra lettera, ne avrà da vagliare tante altre e apprezzerà certo la sintesi. Poi scriviamola bene, con cura nella scelta delle parole, in un registro abbastanza elevato, ma non burocratico, senza formule troppo leccate o fantozziane a partire dall’intestazione (Esimio/Illustrissimo Editore, Spettabile Casa Editrice ecc.). E raccontiamo in un pugno di frasi efficaci il nostro romanzo – una sinossi molto selettiva, il succo, i punti di forza della narrazione – specificando il genere letterario cui appartiene ed evitando di farci i complimenti da soli con superlativi o frasi a effetto tipo, una storia che vi lascerà senza fiato, un personaggio dai contorni leggendari…, un romanzo che ti cambia la vita, una sonda negli abissi della psiche e via esagerando. Ah, poi evitiamo gli accostamenti con altri scrittori più o meno grandi o importanti. Chi leggerà la nostra lettera non è uno sprovveduto, e non si fa abbindolare dagli slogan o dagli autoelogi. Quello che cerca l’editore in quelle poche righe è una storia, un’idea narrativa originale, un personaggio che resti in mente… quindi concentriamoci su poche cose, e diciamole al meglio, senza barare. Infine, aggiungiamo una nostra brevissima biografia, con le eventuali pubblicazioni (eviterei le autopubblicazioni, verso le quali gli editori sono di solito diffidenti), i premi (solo quelli che hanno risonanza nazionale, non vi presentate col Premio di Montepennino, dico per dire). Anche qui, scegliamo l’understatement! Il basso profilo.
Esercizio: provate a scrivere una lettera di presentazione del vostro romanzo, del romanzo che prima o poi deciderete di mandare in giro, oppure se preferite di un romanzo italiano recente che vi è piaciuto, fingendo che sia vostro e che sia ancora inedito. Bye, amici.