Persino il mare che nulla teme, al passaggio silenzioso del Capitano Flint, increspa le onde vibrando di terrore.
I pirati più scaltri non lo nominano, i più intelligenti fingono non esista e abbassano lo sguardo al solo pensarlo, i più sciocchi lo deridono, esorcizzano il terrore del suo nome, certi di non incrociarne mai la rotta. Poveri illusi.
Come il gelato del Palazzo del Freddo, Flint esiste nell’immaginario di ognuno di noi.
Il Capitano Flint è nero cioccolato fondente, un sorbetto di Toscano Black amaro da far spavento. Il nero della sua anima martoriata dalla salsedine lascia aromi sapidi in bocca, aromi di paura densi. Al sole dei Caraibi, il suo carisma è un sorbetto acidulo di Guaiava e sale marino, ultimo desiderio prima di un giro di chiglia.
Il più temuto tra i pirati è il migliore tra i navigatori, leggenda dei mari, leggenda di gelato.