Dracula sfiora la bocca di tutti per una mediocre serie su Netflix. Mentre succhia sangue, il novello centenario Conte snatura l’orrore della narrazione classica di Stoker in sole tre puntate.
Spalettare tre gusti lassù nel cono davanti a orde di umani pronti a leccare non è cosa da poco, men che meno se si hanno delle aspettative da soddisfare.
I tre capisaldi tradizionali: crema, cioccolato e panna te li aspetti lì, fieri ed eleganti e succulenti; attendi il sentore di tuorlo d’uovo, la dolcezza zuccherina della miglior crema fatta in casa, immagini di chiudere gli occhi e lasciarti ungere il palato dal grasso nobile della panna freschissima per scivolare nel corposo aroma di cacao. Le labbra si schiudono, la lingua umida si affaccia al mondo, sei in procinto di suggere con bramosia il tuo gelato ma qualcosa è cambiato.
Dracula moderno non è altro che una macchietta sfumata di tinte erotiche, si incastra con maestria in un mondo che richiede contenuti freschi perché la portata di quelli vecchi è irraggiungibile e la noia è la nemesi.
E allora la crema sarà allo zenzero, i tuoi incisivi si ritrarranno, il cioccolato sarà piccante e le tue labbra arrossiranno e la panna, la panna alla cannella ti farà vomitare le interiora. Ti ritrarrai deluso e spaventato da un mondo che non riconosci più. Proprio come me, che non ho riconosciuto il conte Dracula.