Come trasformo in gelato “Prisoner 709” di Caparezza

Il mastro gelatiere Andrea Fassi trasforma in gelato anche gli album musicali. Adesso è la volta di Caparezza

“Qua tutto cambia, prima tra i santi poi sei l’anticristo” che è un po’ quanto accade al gelato cui eravamo abituati da bambini, quello imperfetto, non quello gourmet, quello dai gusti semplici e spartani, chiari, immediati, un tempo amati in quanto tali; oggi osservati con acuto criticismo. Caparezza è un paroliere raffinato, il suo singolo Prisoner 709, estratto dal suo ultimo album, è un manifesto all’evoluzione/involuzione musicale negli ultimi anni.
Come nella musica descritta da Capa, anche il gelato è prigioniero delle modalità di produzione dettate dalle richieste di un pubblico sempre più esigente, alla ricerca di sigle e denominazioni spesso sfruttate per colmare vuoto piuttosto che sapore.
E il prigioniero 709 non è altro che il CD musicale, il vinile, una coppetta di crema e fior di latte, prigionieri tutti di un mondo già diventato vecchio, desueto.

“Il futuro sopprime colui che negli occhi lo guarda, è un basilisco”, Caparezza non sbaglia, colui che osserva il futuro sa che esso non darà scampo a CD o Cassetta. Come accadrà per il gelato semplice e rudimentale, quando in un triste futuro la ricerca estrema scioglierà ogni legame emotivo con il prodotto più amato dagli umani, ingabbiandolo in parole quali eccellenza e qualità, privo di quella semplicità che lo ha traghettato fin qui.

E infine l’arte di Caparezza chiosa: “Cerco me stesso, quindi un supporto che nessuno può darmi”, trovare se stessi in un’emozione di un cono gourmet Bufala e alici del Cantabrico è improbabile; è invece possibile specchiarsi in un fredda coppetta di stracciatella latte panna e gocce di cioccolato con amarene, senza supporti DOP o IGP, dove vedere sbiadito quell’io bambino d’estate e farsi scappare un sorriso.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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