Sognare alla finestra e parlare alla luna

Lev Tolstoj, le sue donne, la meraviglia. Cinzia Zanchi ci porta con mano

Disegnarono con il gesso su una tavola le iniziali delle parole che non osavano pronunciare e si fidanzarono. Da piccolo Lev Tolstoj s’era invaghito della madre di lei, compagna di giochi di nove anni e di nobili origini, che rimase a lungo zoppicante dopo che in un accesso di gelosia la fece cadere dal balcone.
Resistette per tre anni prima di dichiararsi a Sofia. Poco più che trentenne si considerava vecchio, senza il diritto di unire la sua vita già “contaminata” a quella di una fanciulla di diciassette anni “innocente, che non conosceva ancora né gli uomini, né la vita”.
Consegnò il suo Diario all’amata, con la stessa crudele sincerità di Levin in Anna Karenina, perché non ignorasse nulla dei suoi trascorsi, della vita frivola e mondana e dei troppi amori. Come Kitty, Sofia provò un amaro risentimento.
Il matrimonio con Sofia Bers rappresentò la salvezza per Tolstoj, si sentiva stanco, malato, disgustato da sé stesso. Ai successi delle prime opere erano seguiti il silenzio della critica e l’indifferenza del pubblico. Sotto l’ala della vita familiare, avrebbe goduto della pace e della sicurezza che riteneva necessarie per scrivere e per creare.
Sofia si definiva “una vera moglie di scrittore” tanto prendeva a cuore l’opera del marito. Ricopiò per ben sette volte Guerra e Pace, lavorava instancabilmente e scriveva sotto dettatura. L’influenza di Sofia fu preziosa, i personaggi femminili di Kitty e di Natascia sembrano rivelare una mano di donna. La sua vicinanza lo difendeva “dai demoni che lo divoravano”:
1. Passione del gioco: lotta impossibile.
2. Sensualità: lotta difficilissima.
3. Vanità: la più terribile di tutte.
La passione e la felicità dei primi tempi di matrimonio riecheggiano in quella meravigliosa notte di primavera, in cui Natascia dalla sua finestra sogna, fantastica e parla alla luna in preda a un’ebbrezza folle, al disopra della finestra del principe Andrej che l’ascolta. E nella corsa in slitta, la notte, fra i fantastici riflessi di luce della foresta e della steppa nevosa.


Fonti:
Lev Tolstoj: Diari.
Lev Tolstoj: Felicità Familiare

Lev Nikolàevič Tolstòj, Jàsnaja Poljana, 9 settembre 1828 – Astàpovo, 20 novembre 1910. Tra i suoi romanzi i fondamentali Guerra e pace, Anna Karenina, Sonata a Kreutzer, Resurrezione.

Condividi su Facebook

Potrebbe piacerti anche...

Dentro la lampada

Zio Alberto

Cosetta incontra inaspettatamente un lontano parente che aveva conosciuto solo nei racconti dei suoi familiari.

Leggi Tutto
Apri la chat
Dubbi? Chatta con noi
Ciao! Scrivimi un messaggio per dirmi come posso aiutarti :)