H DI HORROR

Il vocabolario dello scrittore è arrivato alla H. Scrivere un Horror non è una passeggiata, se non ci metti almeno un vampiro

1 – Prendi la cosa che ti ha fatto sempre più paura fin da bambino e chiudila in una stanza vuota con il personaggio che ami di più. 
2 – Non dire continuamente che il tuo protagonista ha paura, altrimenti il tuo non è un horror ma una comica di Stanlio e Ollio.  
3 – Ormai il traffico nell’ora di punta sulla tangenziale fa più impressione del conte Dracula.
4 – Diversi ettolitri di sangue fanno meno effetto di una goccia che sgorga da una pupilla incisa.
5 – Se non sai chi è il mostro, il mostro sei tu.

«Vuoi la tua barchetta, Georgie?» domandò Pennywise. «Te lo chiedo di nuovo perché non mi sembra che ti stia poi tanto a cuore.» Gliela mostrò, sorridendo. Indossava un costume largo, di seta, con grandi bottoni arancione. Una vivace cravatta color blu elettrico gli ricadeva mollemente sul davanti e alle mani aveva un paio di guantoni bianchi, come quelli di Topolino e Paperino.
«Sì, certo», ripeté George, guardando nello scarico. «E un palloncino? Ne ho di rossi, verdi, gialli, blu…»
«Volano?»
«Se volano?» Il sorriso del clown si allargò. «Oh sì, eccome. Volano! E c’è zucchero filato…»
George allungò la mano.
Il clown gli afferrò il braccio.
E George vide la faccia del clown trasformarsi.

“It” Stephen King


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Alice Felci

Alice Felci è una docente di scrittura creativa e non solo. Riesce a conciliare i contenuti, l’organizzazione e il finanziamento di una materia apparentemente effimera come la cultura. Lavora da anni come editor e come insegnante di narrativa, incoraggiando aspiranti scrittori di tutte le età. Ha una particolare predisposizione a seguire i giovanissimi; attualmente si occupa di un progetto di formazione per l’apprendimento scolastico dei bambini con bisogni educativi speciali nel Comune di Montalto di Castro. È stata coordinatrice presso l’ufficio ricerca e progettazione dell’Università LUISS e ha tenuto diversi laboratori alla Scuola Omero di Roma. In Romania ha lavorato presso l’organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) e in Belgio ha fatto parte di un think tank per gli studi politici e sociali (CEPS). Ma è soprattutto una grande lettrice e ha fatto di questa passione un’ulteriore concretizzazione verso la realizzazione dei suoi sogni: nel 2016 ha aperto una libreria a Montalto di Castro, il Bianconiglio.

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