Come trasformo “Il capanno del pastore” di Winton in gelato

Una nocciola viterbese ancora sporca di terra.

C’è questo scrittore che mi sta ispirando. Un po’ John Fante, un po’ Charles Bukowski, ma con le pinze. Tim Winton scrive Il capanno del pastore e io lo scopro e trovo l’intuizione per crescere un po’ nel mio stile di scrittura.

Crudo e diretto. È una nocciola viterbese ancora sporca di terra, tirata su da mani solcate da calli e tagli tutti intorno alle unghie per via dei sassi e delle radici. Lavorata, ben tostata, al limite della bruciatura con latte, panna, zucchero, albume e tuorlo; spacchi le uova sul bordo del tavolo, ne spacchi otto o nove senza che sei attento alla ricetta, perché la perfezione non interessa e non ci sono bilanciamenti di nessun maestro, non ci sono regole scritte, c’è il flusso dell’anima imperfetta che dà voce al protagonista.

Un ragazzo scappa di casa, madre morta, padre morto per sua fortuna, si ritrova a dover sopravvivere da solo dinanzi alle viscere bollenti dell’Australia. Il nostro gelato di nocciola saprà anche di terra, ma dà voce al sapore che porta con sé Il capanno del pastore: sapore di cruda verità.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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