Le pagine sono scelte dal racconto Una cosa piccola ma buona di Raymond Carver.
Ho scelto la versione più lunga, quella in cui c’è la parte del pasticcere che offre dolci e pane ai genitori, per scusarsi, per provare ad alleviare il loro dolore. Sul piano sensoriale è interessante osservare come i profumi e il gusto del pane, per quanto definito “pesante” dal pasticcere stesso, riescano anche solo per un momento a colmare il vuoto lasciato dalla morte del figlio. Gli stimoli sensoriali messi in gioco sono così istintivi, ancestrali, da far desiderare a entrambi i genitori di non uscire più da quel piccolo laboratorio per affrontare la verità. Come se il laboratorio stesso fosse sospeso.
Carver, con poche definizioni sensoriali, riesce a farci sedere accanto ai due genitori, facendoci sperare non debbano davvero, mai più, uscire di lì e ingoiare la realtà.
Buona Lettura!