Minnie sulla luna

Sognare di essere in un posto senza gravità, in cui non si prova dolore, può essere molto confortante. Soprattutto quando ti capita un cliente violento.

Minnie cerca la Luna, tra un cliente e l’altro. Segue la scia che sfuma dal cielo giù per le mura dei palazzi fino al fuoco del bidone rovente che la scalda più dei suoi clienti. Quando il dolore si fa insostenibile, lo sguardo sale e scende come una bussola su per i muri di palazzi fatiscenti, fluttua nel cielo e si perde nel buio.

Minnie è riversa a terra, non riesce a tenere aperti gli occhi gonfi. Il sangue le forma un piccolo rivolo rosso sulle labbra fino al mento. Le ossa delle braccia rotte la costringono a ritornare a quando nacque sulla luna.

Sa che quando dopo il sesso ci sono le botte, lì sulla luna gli schiaffi non possono raggiungerla. Per via della gravità, lì, non si sente dolore.

–  È troppo. Questa volta muoio. – Dice appiccicandosi le labbra con il sangue.

Un uomo si allontana dal vicolo aggiustandosi i pantaloni. Minnie resta a terra, i lividi le colorano chiazze di pelle di verde violaceo. Prova ancora ad aprire gli occhi ma le palpebre pesano, mentre il respiro le si strozza in gola. Segni rosso violacei di mani formano una collana che le cinge il collo.

Un cartone le nasconde il viso, la pelle è coperta da una coltre sottile di sudore che si mischia al fango del vicolo. Prova a tossire, stupita. Mai ne aveva prese così tante, pensa. L’aria non passa quasi più.

Minnie è sola, non vede la luna e alle prime luci del mattino qualcuno le toglie il cartone dalla faccia. Delle mani le premono il torace, il volto, un oggetto appuntito le pizzica la pelle per poi bucare la carne, nel mezzo del collo. Da quel foro fluisce aria fresca, schizza fuori del sangue raggrumato nella trachea. Il corpo si muove di scatto, i polmoni si riempiono, ma il dolore delle ossa rotte è così potente che Minnie si ritrova sulla luna.

Minnie accenna un sorriso, l’aria non esce più dal foro. Il sangue schizzato dalla cannula le ha colorato il vestito ocra di strisce rosso rubino. Sente parlare, ma è troppo bello sulla luna per tornare. La gravità è assente come il dolore e la paura, mentre la terra lontana anni luce sembra di nuovo bella e sicura.

 

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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