Verrà rappresentato al Teatro 7 Off di Roma (dal 13 al 16 e dal 20 al 23 ottobre) l’adattamento teatrale di uno dei romanzi più divertenti uscito dalle fila dei nostri autori – e possiamo dirlo perché l’abbiamo visto nascere nei nostri laboratori e ascoltato a frammenti in pubbliche letture che facevano sbellicare il pubblico e perfino l’autore che ne leggeva i brani.
Pubblicato da Fazi nel 2017, Il grande Grabski è quindi rimasto nel cuore (e non solo) dei lettori tanto che l’autore, Marco Rinaldi, ha deciso di proporne questa versione teatrale. Poiché ci sembrava impossibile che qualcuno potesse riuscire in una tale impresa, gli abbiamo chiesto ragione di tanta pervicacia e lui ci ha inviato il selfie della compagnia che vedete qui sopra e un vocale di 25 minuti (che abbiamo riassunto e trascritto per voi). Potete leggerlo qui:
Fin da quando è stato pubblicato, molti lettori de Il grande Grabski sostenevano che sarebbe stato bello che la storia e i personaggi del romanzo potessero “uscire” dal libro, televisione, cinema, teatro, insomma qualcosa che si potesse anche vedere e sentire oltre che leggere. Anche a me sarebbe piaciuto, ma non sapevo da dove cominciare. Poi, un giorno, tre anni fa, Paolo Restuccia, il mio angelo custode, mi ha detto: Perché non ne parli con Paolo Vanacore, scrittore, drammaturgo e regista teatrale, che ho seguito un paio d’anni fa nella stesura del suo romanzo più importante? Detto-fatto, chiamo Paolo Vanacore, gli porto il libro, gli piace un sacco, e dopo qualche mese di lavoro in tandem il copione dell’adattamento teatrale è pronto. Paolo comincia a darsi da fare per mettere insieme produzione, cast e teatri. Subito dopo, però, arriva il covid, che blocca tutto. Finalmente, questa primavera siamo riusciti a comporre il piccolo mosaico, e in una maniera eccezionale.
I personaggi sono tre: il povero Maurizio, affetto da eiaculazione precoce, la sua terribile moglie Francesca, acida e manipolatrice, e l’improbabile psicanalista, il dottor Grabski, che su richiesta di Francesca prende in cura Maurizio. Nel libro ci sono altri personaggi interessanti, ma sarebbe stato complicato metterli tutti in scena in un atto unico.
I tre attori coinvolti, Carmen Di Marzo (Francesca), Toni Fornari (Maurizio) e Riccardo Bàrbera, sono professionisti di grande esperienza e dotati di grande vis comica.
Le musiche originali le ha composte Alessandro Panatteri, uno dei compositori più apprezzati in ambito teatrale e non solo, con un curriculum prestigioso.
Le scene, di Alex Chiti, sono a dir poco geniali, e così le luci, progettate da Francesco Bàrbera.
Io non so come sia riuscito Paolo Vanacore a mettere insieme un gruppo di questo livello per rappresentare il mio povero testo, ma ne è venuta fuori una cosa davvero bella, esilarante e mai banale. Per me è un’esperienza straordinaria sentir recitare le mie parole su palcoscenico raffinato, con la musica e le luci che ne sottolineano le diverse atmosfere, i climax, la trasformazione dei personaggi. A me sembra ancora impossibile, ma “loro”, i miei compagni di viaggio, che conoscono il teatro, dicono che funziona alla grande. E io ci credo.